Dopo un girone d’andata avaro di soddisfazioni, l’attaccante Diego Zuppel ha trovato il suo primo gol con il Messina contro il Monterosi e un assist decisivo per Fofana contro la Virtus Francavilla: “I primi sei mesi sono stati duri per tutti noi. I risultati non arrivavano e non era semplice stare bene. Ci vergognavamo un po’ per la città e i tifosi, che ci tengono tanto. A gennaio finalmente la svolta, che ci ha permesso di prendere fiato”.
I 25 punti già conquistati nel girone di ritorno sono frutto anche della ritrovata coesione dello spogliatoio: “Uno dei segreti del girone di ritorno è aver ritrovato la solidità e la compattezza del gruppo. Sono soltanto all’inizio della mia carriera ma nel recente passato, ad esempio ad Arezzo, non c’era quest’unione. Farne parte è bello e ti aiuta a superare ogni problema. Tutti ci sosteniamo a vicenda, aiutati dai calciatori più esperti arrivati a campionato in corso. Loro ci tengono concentrati sulle cose importanti da fare”.
Sette vittorie, quattro pareggi e tre sconfitte con il nuovo corso. Bisogna quindi subito dimenticare il passo falso con la Turris: “Dopo la trasferta di Torre del Greco nella giornata di riposo sono andato a Torre Faro con alcuni compagni per ricaricare le energie. Abbiamo preparato il match di domenica con il Foggia: confidiamo nel sostegno del nostro pubblico e ringraziamo sempre i tifosi perché sono presenti su ogni campo e ci danno forza”.
La punta centrale arrivata in prestito dalla Spezia preferisce evitare confronti e si è progressivamente ambientata anche grazie al feeling con elementi come Balde, intervistato insieme a lui dall’ufficio stampa del club: “A Messina sto molto bene, è una piazza che non merita di vivere questi momenti di difficoltà in bassa classifica. Non conoscevo Ibou, ma abbiamo legato da subito. Lui era al suo secondo anno a Messina, mi ha aiutato e si è rivelato un grande compagno di squadra, che mi è stato molto vicino. Siamo molto amici. Da Auteri a Raciti non noto particolari differenze nei metodi di lavoro. Il primo curava soprattutto l’aspetto fisico, mentre adesso attenzioniamo l’aspetto tattico”.