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Zeman: “Non decido io, ci sarà una mezza epurazione. Coralli un professionista”

Il nuovo Acr sa soltanto vincere. Il terzo brindisi in quattro partite rappresenta un bilancio più lusinghiero di quello immaginato dalla vigilia dal tecnico dell’Acr Messina Karel Zeman: Palermo non dobbiamo dimenticarlo ma nove punti in quattro partite rappresentano molto di più rispetto alle previsioni. Temevo di staccarmi ancora di più dai playoff prima della pausa di Natale, invece sta accadendo il contrario. Non si poteva chiedere di meglio”.

Secondo l’ex allenatore del Gela la crescita non potrà che essere graduale: “Sono contento per la prestazione, che mi ha soddisfatto molto. L’1-0 non rispecchia l’andamento della gara ma finché si vince va tutto bene. Mi interessava difendere più alti, con le mezzali. Per la squadra non è facile apprendere e assimilare in così poco tempo una nuova tipologia di gioco”.

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Il Messina celebra così la terza vittoria della gestione Zeman (foto Nino La Macchia)

Apre ufficialmente il mercato e dopo gli arrivi di Lavrendi e Manfrè e le partenze di Gambino e Suma sono previsti numerosi movimenti: “Bisogna capire se vale la pena spendere tanto per arrivare quinti. L’epurazione ci sarà perché non sono io a comandare e i soldi non sono i miei. Quando sono arrivato doveva essere totale e io sto provando di volta in volta a salvare qualcuno, vediamo come andrà. Il mercato non chiude subito e fino a metà dicembre possono cambiare tante cose”. 

Zeman loda l’applicazione di un gruppo che sembrava avere un destino già segnato da settimane: “Si aveva paura dell’atteggiamento e invece i ragazzi hanno dimostrato di tenere fino in fondo al lavoro che fanno. Non dico che abbiano i colori giallorossi tatuati sul cuore ma quando scendono in campo sembra così. Coralli? Non mi risulta che nessuno sia andato a dirgli “tu non ti muovi e resterai per sempre qui” ma è un grande professionista. Si muove tanto a dispetto dell’età e degli infortuni che ha subito”.

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Orlando ha accusato un infortunio nel finale (foto Nino La Macchia)

Il calendario impone due severi test esterni nel mese di dicembre, sui campi di Savoia e Giugliano: “Sono le due trasferte più difficili del calendario annuale, arrivano adesso dopo quella di Palermo. Noi non siamo ancora pronti. Cercherò di fare in modo che da gennaio si possa vedere una squadra diversa e non parlo dei calciatori ma nella tipologia di gioco. Proveremo a cavarcela anche se sono due avversari forti e soprattutto in casa loro è difficilissimo fare punti”.

Risposte confortanti sono arrivate dall’ultimo acquisto formalizzato in settimana, pur poco incisivo nel finale:Manfrè ha fatto capire un po’ tutto. È una spina nel fianco delle difese, si è creato subito le occasioni. Deve imparare a difendere un po’ di più, perché ci sarebbe servito quello nei minuti finali e un più di precisione tecnica. Giocando novanta minuti ne avrebbe creato dieci e magari qualcuna sarebbe finita dentro”.

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