Karel Zeman può celebrare la quinta affermazione della sua gestione, che ridà fiducia al suo Acr Messina, che nelle prime dieci giornate di vittorie invece ne aveva ottenute quattro con il tandem Cazzarò-Rando: “Altre volte non ci era bastata la prestazione, sfociata in sconfitte. Quindi questa volta mi prendo i tre punti. Abbiamo sofferto e vinto, ma meritavamo molto di più nelle tre partite precedenti. Siamo felici, ma possiamo e dobbiamo giocare meglio”.
Sampietro e compagni sono riusciti a dare una sterzata alla sfida nella ripresa, in concomitanza con l’ingresso in campo dell’atteso Arcidiacono, il colpo last-minute di mercato: “Tutta la squadra è cresciuta dopo un primo tempo nel quale avevamo il freno a mano tirato. La tensione si avvertiva. Le sconfitte pesano e ne parliamo tutti i giorni nello spogliatoio, per cercare di superarle, ma non è facile andare in campo e spaccare tutto. La volontà c’è ma non riuscendoci emergono i problemi”.
Ai microfoni di Radio Amore, il tecnico ha spiegato che la protesta dei tifosi non deve rappresentare un alibi: “Non dobbiamo giustificare nulla con l’impatto ambientale, anche perché il pubblico ci ha dato sempre una mano e nonostante ciò siamo molto lontani dal primo posto”.
Tra le note liete di giornata la prima apparizione tra i titolari di Cafarella, ex Città di Messina che aveva trovato poco spazio nel girone di andata: “Con me era all’esordio, dopo qualche breve apparizione in precedenza. Dopo il richiamo invernale è stato molto attivo. Mi mancava il coraggio di metterlo dentro e oggi l’ho avuto. Ha qualità ma si deve inserire meglio nel contesto di squadra”.
In classifica l’Acr resta al decimo posto anche se adesso i playoff sono distanti cinque punti, uno in meno rispetto alla vigilia: “Chi è davanti non molla ma anche chi è dietro fa grandi cose. Il Palermo ha vinto soltanto nel finale con il Roccella e il Marina di Ragusa ha fermato il Savoia. Non siamo stati soltanto noi a soffrire”.
