Tra ricordi, emozioni e la necessità di fare risultato. Prima del calcio d’inizio la targa (“Grazie Maestro”) consegnatagli dal presidente del Messina, Pietro Sciotto, suo grande estimatore. Per Zdenek Zeman il ritorno da atteso ex a Messina, dopo il precedente alla guida del Lecce nel 2004, ha portato un punto e qualche risposta positiva. Il Foggia veniva da un periodo difficile e aveva perso le ultime due gare giocate lontano da casa, subendo di recente la contestazione della tifoseria in occasione del pari interno con l’Andria.
L’1-1 del “Franco Scoglio” firmato da Turchetta non lo ha però lasciato del tutto soddisfatto: “Sono contento della prestazione, non del risultato perché meritavamo qualcosa in più del pareggio. Un punto non ci soddisfa anche se muove qualcosa in classifica. Abbiamo sempre fatto la partita anche se non siamo stati fortunati a chiudere con il gol” ha detto a fine gara al sito ufficiale dei rossoneri.
Il tecnico boemo ha protestato per un calcio di rigore non assegnato dall’arbitro, sottolineando l’episodio con la solita ironia: “Non so quando si deve fischiare un fallo di mano se non in casi come quello del cross di Nicolao, mi sembrava che l’arbitro stava per farlo ma forse gli è mancato il fiato”.
Il doppio cambio in attacco, con l’inserimento di Vitali e Turchetta, protagonisti del gol dell’1-1, ha sortito gli effetti sperati. La preoccupazione di Zeman è però legata agli infortuni: “Ho fatto uscire Curcio e Ferrante perché abbiamo la partita contro il Palermo e li voglio pronti. Mi preoccupano gli infortuni di Martino e Rocca, anche perché abbiamo un viaggio lungo e martedì si gioca di nuovo”.