Qualità e quantità al servizio della Jonica. Enzo Zago è entrato nel mondo giallorosso in punta di piedi ma con decisione, convinto di poter essere una delle novità più interessanti della stagione. Centrocampista argentino classe 2000, è alla sua prima esperienza in Italia dopo le annate trascorse nel “suo” Rio Libanes. In Europa ha vestito le maglie del Maptinoy in Grecia e del Pennarossa a San Marino. Adesso l’esperienza in un paese in cui il calcio si vive in modo particolare, dove c’è la possibilità di crescere e migliorarsi sia tecnicamente che tatticamente.
Ciò che questo ragazzo si è portato dietro dall’Argentina sono la voglia di crescere e la cultura del lavoro, che per Zago vanno di pari passo: “Sono qui da poche settimane e posso dire che ho trovato notevoli differenze rispetto a come si vive il calcio nei paesi in cui sono stato finora. Gli allenamenti sono molto più intensi, il mister ci tiene molto ma questo non mi fa paura, anzi per me è uno stimolo. Sono qui per crescere e migliorare. Fortunatamente questo aspetto non mi ha mai spaventato perché io sono dell’idea che non esiste un risultato facile da raggiungere: bisogna lavorare duramente altrimenti non si raggiungerà mai un certo livello. Sappiamo che ci aspetta un’annata difficile e il campionato sarà tosto ma vogliamo farci trovare pronti”.
La Jonica, per Zago, è stato un treno da cogliere al volo: “Avevo voglia di cimentarmi in un campionato più competitivo, in un paese in cui il calcio è vissuto in modo più attento e profondo. Grazie al mio nuovo procuratore, mio ex compagno a San Marino, sono venuto a conoscenza della Jonica, me ne ha parlato bene raccontandomi anche di tanti miei connazionali che nelle ultime stagioni hanno indossato questa maglia e sinceramente non mi sono voluto far scappare l’occasione. Sono felice perché ho trovato una bella realtà, una società presente e attenta alle esigenze dei calciatori, c’è tutto per potere fare bene ed ottenere buoni risultati”.
Nella fase della preparazione mister Furnari sta provando Zago in un ruolo leggermente diverso: “Nella mia carriera ho sempre giocato come mezzala, sia in un centrocampo a cinque che a tre. In questi giorni il mister mi sta provando come secondo play davanti la difesa nel 3-4-1-2, ruolo che richiede movimenti diversi ma ci sto lavorando anche perché tecnicamente credo di poterlo fare. Grazie al mister posso migliorare molto. Non sono un centrocampista pigro, sono stato abituato a fare la doppia fase e mi piace sia spingere o inserirmi che poi ripiegare in copertura. Se un compagno è in difficoltà cerco sempre di aiutarlo”.
