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Vola il Sant’Agata di Vanzetto: “Con il gioco esaltiamo le qualità dei ragazzi”

Leo Vanzetto indica ai suoi la strada e il gruppo segue ciecamente il proprio tecnico arrivando ad un passo dal secondo posto. Contro il Licata Calafiore e compagni hanno offerto una prestazione esaltante, che ha fatto stropicciare gli occhi ai propri sostenitori: “Ho visto un buon Sant’Agata contro una squadra ricca di qualità. Stiamo crescendo perché i ragazzi hanno grandi potenzialità. Il modo di interpretare le partite segue sempre la nostra filosofia, sappiamo di non poter prescindere da quella. Stiamo raccogliendo bene e tanto, già conoscevo le qualità dei ragazzi arrivati in estate”. 

Sant'Agata
Bonfiglio gestisce un possesso sull’out laterale (foto Calogero Librizzi)

Regole chiare, in primis quella di non abbassare mai la guardia e la soglia dell’attenzione. Il collettivo ha sempre la precedenza e il rispetto dei ruoli si tramuta nella semplicità nel gioco. “Quello che stiamo ottenendo rappresenta ulteriore motivazione per il futuro. Se pensassimo di essere arrivati sbaglieremmo perché ci sono ancora dieci finali, per cui l’attenzione deve rimanere alta. Anche sul risultato di 3-0 ho chiesto ai subentranti di non abbassare la concentrazione e perdere il filo del gioco perché il lavoro non guarda mai il singolo ma deve esaltare il gruppo che crede nelle cose che fa. I calciatori hanno coraggio e doti tecniche, lo staff cerca di esaltarle mettendoli nelle posizioni giuste in campo”.

L’ex calciatore del Catanzaro è al timone di una squadra profondamente rinnovata ma capace di ripetere, se non migliorare, la scalata dello scorso anno. La spiegazione è semplice e sta nel fatto che ogni atleta dà il massimo, consentendo al gruppo di migliorare e alzare il livello: “Il primo step richiesto dalla società era la salvezza e inizialmente avevo timori perché il torneo è molto duro. Adesso l’appetito vien mangiando, ma sempre rispettando quello che dirà il campo. Stiamo trovando i giusti equilibri perché il nostro gioco lo richiede, infatti non dimentichiamo mai che rispetto allo scorso anno abbiamo cambiato ventidue giocatori. Tutti vogliono giocare e alzano il livello della qualità degli allenamenti. Cito ad esempio Barbara, Scolaro e Romano, perché pur giocando meno entrano al meglio dimostrando serietà e vogliono conquistare il posto mettendo pressione ai compagni”. 

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