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Virtus Club Capo Peloro ko in Under 13: “Eolie in campo con troppe fuori quota”

La Virtus Club Capo Peloro esce sconfitta dalla sfida con la squadra delle Eolie. Un ko che ha lasciato l’amaro in bocca al club, che si aspettava un confronto con delle pari età. La squadra di casa schierava come previsto dai regolamenti bambine del 2011 (tre), del 2010 (quattro) e del 2009 (una), con una sola “fuori quota” del 2008, grazie ad una norma che consente di impiegarle nel numero massimo di due per gara. “Nella squadra delle Eolie invece trovavano spazio bambine del 2009 e metà squadra era composta da 2008-2007-2006, in pratica una formazione Under 16”, ha sottolineato la società in una nota stampa.

Basket Eolie
La formazione del Basket Eolie Under 13

Considerata la disparità di forze, una delle messinesi “ha preferito non entrare in campo”. Le compagne hanno onorato l’incontro, “sperando quantomeno nel buon senso della panchina avversaria”. Ma “la gara sin dall’inizio è stata giocata con marcature asfissianti per tutto il campo, sin dalle rimesse, e un utilizzo delle fuori quota non certo limitato, se non nei minuti finali. Le bambine hanno combattuto a testa alta sino alla fine con grinta e determinazione, anche di fronte ad una lotta impari, rendendo fieri i genitori presenti. Nel dopo partita è stato difficile far comprendere a tutti il perché bambine di 10 anni si siano trovate di fronte ragazze di 15. Chi ha permesso questo, dovrebbe riflettere sul male che si fa a queste bambine e all’intero movimento femminile”, ha aggiunto ancora la Virtus Club Capo Peloro.

Lilia Malaja
Il tecnico Lilia Malaja (foto Lazzara)

Concetti ribaditi dal tecnico Lilia Malaja: “Con il Covid abbiamo subito tutti un periodo fatto di isolamento, stravolgimento delle abitudini, vuoto. Adesso pian piano stiamo cercando di ritornare alla “normalità” e dobbiamo essere capaci di prendere decisioni responsabili e di buon senso, soprattutto per la crescita dei giovani. Si sono fatti ripartire tutti i campionati, promuovendo i valori dello sport, del divertimento e della sana competizione, che ti fa vincere senza fare lo sgambetto all’avversario, ma qualche volta alle parole non seguono i fatti. Tutti abbiamo avuto una diminuzione dei tesseramenti, dobbiamo bloccare questa emorragia soprattutto nei centri urbani più grandi, dove le distrazioni sono maggiori. Non è stata una bella pagina di sport: il risultato non conta, ma temo che qualcuno potesse farsi male sia fisicamente che mentalmente. Sappiamo tutti la differenza dello sviluppo fisico-cognitivo tra una bambina di 10/11 anni e una ragazza di 15/16 anni: per fortuna nel suo agonismo la partita si è svolta correttamente. Noi allenatori, istruttori, dirigenti dovremmo mettere da parte le ambizioni personali”. 

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