Post-partita movimentato al “Franco Scoglio”, con il violento scontro verbale tra il direttore sportivo dell’Acr Messina Gianluca Torma e il presidente del Città di Messina Maurizio Lo Re. Sono volate parole grosse, dopo che la dirigenza del club ospite ha lamentato presunti insulti razzisti nei confronti di Fofana, tra i protagonisti sul rettangolo di gioco, e lo ha fatto notare a gran voce in sala stampa. Un teatrino disdicevole, andato in scena peraltro di fronte ai giornalisti, nel quale hanno perso tutti.
In questo contesto sono passate in secondo piano anche le interviste, interrotte a più riprese proprio per la tensione palpabile. Soddisfatto per il primo risultato utile della sua gestione il tecnico del Città di Messina Franco Viola: “Il pareggio alla fine è quello che volevamo. In cuor nostro sognavamo anche la vittoria, perché la situazione di classifica è un po’ precaria. Ma ci siamo resi conto in fretta della forza dell’avversario, quindi va bene così. Volevamo fare un altro tipo di partita, ma in campo c’erano anche loro”.
Il Città di Messina è apparso comunque troppo rinunciatario: “L’Acr è una squadra forte, che gioca bene a calcio e lavora bene con il proprio allenatore: ci siamo adeguati. Noi venivamo peraltro da un momento delicato, quindi va bene fare risultato e mantenere l’avversario alla stessa forbice di punti della vigilia. Abbiamo fatto questo tipo di ragionamento, sapevamo che era importante non distaccarci troppo, saremmo usciti definitivamente dalla lotta per la salvezza diretta”.
Dopo la netta sconfitta con il Bari, Viola ha peraltro rinunciato al 4-3-3, optando per un più conservativo 3-5-2. “Mi hanno insegnato che chi non sa cambiare idea sbaglia. Ho visto i ragazzi più sicuri con questo modulo e mi sono adeguato. Abbiamo fatto una partita di sacrificio, con i ragazzi bravi e capaci di contenere l’avversario. Ora bisogna cercare di vincere qualche gara. Il Rotonda? Non mi piace guardare in casa d’altri, con tutto rispetto per loro, che hanno vinto ancora e stanno risalendo. Diventa ancora più difficile così, pensiamo a fare le nostre partite”.