Vincenzo Nibali ha trionfato nella 109esima edizione della Milano-Sanremo di ciclismo, la classicissima di primavera lunga 294 chilometri. Il campione azzurro è andato in fuga sulle prime rampe del Poggio, conquistando un vantaggio superiore ai 10” sui primi inseguitori ed è riuscito ad arrivare al traguardo senza farsi raggiungere. Era dal 2006 (quando ci riuscì Pozzato) che un italiano non vinceva a Sanremo. Dopo due Lombardia e le tre grandi corse a tappe (Vuelta, Tour e Giro), lo “squalo dello Stretto” mette nel palmares anche la Classicissima. Succede nell’albo d’oro a Michal Kwiatkowski.
Non è esagerato parlare di capolavoro, di impresa memorabile. Vincenzo è uno dei sei atleti della storia ad avere vinto tutti e tre i grandi giri, a cui fino a oggi associava due Lombardia, quanto a classiche monumento. Alla Sanremo era arrivato sul podio nel 2012: terzo dietro a Gerrans e Cancellara. Questa volta, alla decima partecipazione, era arrivato un po’ a fari spenti: più avanti i ‘veri’ obiettivi stagionali, come la Liegi-Bastogne-Liegi, il Tour, il Mondiale. Eppure Nibali è stato perfetto: la corsa si è svolta in maniera classica, con una lunga fuga durata 230 chilometri, e qualche caduta (in particolare quella di Cavendish, che ha centrato uno spartitraffico).
Poi il 33enne siciliano della Bahrain-Merida ha attaccato nel punto forse più semplice del Poggio. Ha scollinato con 12”, Trentin si è gettato al suo inseguimento senza successo, mentre neppure i grandi favoriti della vigilia Sagan e Kwiatkowski hanno potuto niente nei confronti dello “Squalo”. La volata dei battuti l’ha conquistata Ewan, secondo. Poi Demare, re nel 2016. Ma Vincenzo Nibali stava già festeggiando un’impresa storica.