Quattro tappe, dal 29 agosto all’1 settembre, partenza da Hannover e arrivo a Erfurt: è questo in sintesi il Giro di Germania 2019. La gara tedesca non presenta importanti difficoltà altimetriche, ideale per il rientro alle gare di Vincenzo Nibali.
Lo “squalo dello Stretto” rimetterà il numero sulla schiena un mese dopo la tappa finale del Tour de France: era il 28 luglio, ai Campi Elisi si celebrava il successo di Egan Bernal, primo colombiano vincitore della Grande Boucle. La corsa francese per Nibali ha significato il ritorno al successo, nella 20esima tappa, quella con arrivo a Val Thorens. Una vittoria aspettata da più di un anno, dalla Milano Sanremo del 2018. Una liberazione, dunque, per il campione messinese. Un successo arrivato al culmine di tante polemiche, dovute al poco impegno dimostrato nella prime tappe in terra transalpina.
Il 2019 di Nibali è stato caratterizzato da prestazioni altalenanti. Il secondo posto al Giro d’Italia ha segnato il punto più alto, anche se alla fine resta un pizzico di rammarico per la piazza d’onore colta alle spalle di Richard Carapaz. L’ecuadoriano non è l’ultimo arrivato e alla fine ha meritato il successo, ma considerati gli sviluppi di corsa, la 102esima edizione poteva arridere al fuoriclasse siciliano… e sarebbe stata la terza volta!
Adesso la concentrazione è rivolta alle gare di chiusura e tra queste non ci sarà il Mondiale. La gara iridata non presenta un tracciato adatto alle caratteristiche di Nibali: per questo “non verrà convocato”, come ha dichiarato lo stesso commissario tecnico Davide Cassani. Occhi puntati allora sul Giro di Lombardia, in programma il prossimo 12 ottobre. In caso di successo Nibali diventerebbe il settimo ciclista a centrare per la terza volta la vittoria nella Classica lombarda, arricchendo così ulteriormente il suo già fantastico palmares.
