Sarà una Fidelis al settimo cielo quella che affronterà sabato il Messina nel settimo turno del campionato di Lega Pro girone C. In pochi, forse, si sarebbero aspettati di vedere la squadra andriese davanti a tutti con 12 punti dopo 6 giornate. La migliore compagine finora, che vanta anche il miglior attacco del torneo, se la vedrà contro una squadra che non ha mai perso e questo regala molto interesse alla sfida.
La società. Una storia, quella della Fidelis Andria, che assomiglia molto ad una favola. Dopo il fallimento dell’Andria Bat nel 2013, 5 imprenditori locali (Francesco Lotito, Francesco Fiore, Giovanni Lorusso, Sebastiano Acquaviva e Riccardo Bruno) decisero di mettere su un sodalizio di calcio dal nome Fidelis Andria 1928. La società andriese in quella stagione partecipò al campionato di Eccellenza ed in 12 mesi i calciatori allenati da Nicola Ragno riuscirono a piazzarsi al secondo posto in classifica dopo il Gallipoli, accedendo comunque alla Serie D tramite play-off. L’anno 2014-2015 invece è stato trionfale, con il ritorno nel professionismo dopo la vittoria del girone H. Quest’anno per affrontare il professionismo, la società è passata nelle mani di Paolo Montemurro, imprenditore siderurgico pugliese che qualche anno fa provò a comprare il Bari. Con lui tanta progettualità e voglia di fare le cose per bene e a lungo termine.
Staff e squadra. Con l’arrivo di Paolo Montemurro è cambiato quasi tutto, sia nella dirigenza che in campo. Il nuovo DS Piero Doronzo ha avuto il delicato compito di allestire la squadra che avrebbe dovuto entusiasmare una piazza esigente come quella andriese. La scelta dell’allenatore è ricaduta su Luca D’Angelo, tecnico giovane ma che ha già dimostrato di avere ambizione. Nella scorsa stagione infatti D’Angelo vinse il titolo di campione d’inverno con l’Alessandria, salvo perdere l’accesso ai play-off per un soffio a fine stagione. Subito dopo l’arrivo del tecnico è stata allestita la rosa della squadra, con una caratteristica su tutte: i giocatori avrebbero dovuto avere gli occhi della tigre in ogni gara, come richiesto dal presidente Montemurro. In porta è arrivata l’esperienza di Poluzzi (ad Alessandria con D’Angelo nella passata stagione). La difesa invece è un mix di esperienza e gioventù: Tartaglia, Stendardo, Fissore e Cortellini sono al momento i titolari, ma in panchina ci sono le carte Ferrero, Vittiglio e Aya, pronti a dare il proprio contributo. Nel centrocampo a tre Onescu e Bisoli si sono subito conquistati le attenzioni del tecnico, che grande spazio sta dando a Piccinni, ma le alternative non mancano: Matera, Bangoura, Cappellini sono tutte ottime scelte. Un grande Strambelli sta trascinando i biancoazzurri: autore di 4 reti in 6 gare il numero 10 andriese è ormai un tassello inamovibile dello scacchiere dei federiciani. In avanti la voglia di esplodere di Grandolfo e Morra spicca su tutti.
Il modulo. Il tecnico schiera un 4-3-1-2 teso a sfruttare al meglio la verve di Strambelli, fulcro del gioco andriese. Una solida difesa ed un centrocampo roccioso completano la formazione.
Inizio campionato. Le due vittorie contro Lecce e Matera hanno subito fatto pensare in grande il pubblico andriese. Le due sconfitte invece contro Paganese e Benevento hanno riportato tutti sulla terra. Ora dopo i 180 minuti contro la Lupa Castelli e l’Akragas è arrivato il primato nel girone, che bisogna difendere il più a lungo possibile. Presentazione a cura di Francesco Conversano, giornalista di Tuttofidelis.it. Come ogni settimana un collega ci presenta l’avversario del Messina.