La Società. Le vicende giudiziarie estive hanno segnato indelebilmente il recente virtuoso cammino del Catania, delineando un profilo radicalmente mutato sotto ogni aspetto. Negli uomini, innanzitutto, con una rinnovata dirigenza che adesso prevede nel ruolo di amministratore unico Nicolò Micena, palermitano sessantunenne, figura di riferimento dell’ex presidente Antonino Pulvirenti e già amministratore di “Platinum Hotel & Resorts”, società che, tra le altre cose, gestisce il centro sportivo di Torre del Grifo.
Un profilo mutato sotto l’aspetto amministrativo e delle ambizioni, poi, con un debito milionario da saldare col Credito Sportivo e perdite stimate – già maturate – per milioni di euro dovute alla doppia retrocessione che nell’arco di due anni ha relegato il club dal ricco olimpo della serie A al povero inferno della Lega Pro. Senza contare lo status del club, perennemente in vendita ma il cui costo risulta essere proibitivo soprattutto per le cifre relative al centro sportivo e derivati. Nell’organigramma del club, rispettivamente nei ruoli di direttore generale e collaboratore dell’area tecnica, anche Giuseppe Bonanno e Fabrizio Ferrigno. Messinese di nascita il primo, valido direttore sportivo dei giallorossi nel recente passato il secondo.
Staff tecnico e squadra. Retrocesso di una categoria con nove punti di penalizzazione (altri due, di recente, gli sono stati inflitti per irregolarità amministrative), il club è stato affidato in estate a Giuseppe Pancaro, tecnico risoluto che la scorsa stagione aveva guidato – con risultati altalenanti – la Juve Stabia. Nonostante il pesante handicap, la società si è mossa con determinazione sul mercato, riuscendo a piazzare tutti i colpi possibili (e necessari, considerati gli elevati ingaggi) in uscita, allestendo una rosa ampia e tecnicamente attrezzata, considerata dagli addetti ai lavori tra le più competitive della categoria. Per difendere i pali sono arrivati Luca Liverani, dal Barletta, e Mattia Bastianoni, ex Vicenza e Carpi e che recentemente ha conquistato la piena fiducia del tecnico (e la maglia da titolare) nonostante alcune prove al di sotto della sufficienza.
In difesa sono arrivati, tra gli altri, l’ex Ascoli Carlo Pelagatti, Dario Bergamelli dal Novara, Stefano Ferrario dal Lanciano ed Alessandro Bastrini, la scorsa stagione a Terni ed in prestito dal Novara. A centrocampo, tanta qualità ed esperienza. Dalla Pro Vercelli è arrivato il centrale Gianluca Musacci, in costante ballottaggio col più giovane ma talentuoso Davide Agazzi, in prestito dall’Atalanta, mentre dal Lamezia è stato prelevato Fabio Scarsella, centrocampista goleador, protagonista dello scoppiettante avvio stagionale del Catania. Sugli esterni Pancaro può contare su Ivan Castiglia, 15 presenze lo scorso anno a Como, Giuseppe Russo, proveniente dalla Ternana e Luigi Falcone, esterno sinistro ex Varese – 28 gettoni e 4 reti la scorsa stagione. Trequartista per dono naturale, ma all’occorrenza esterno offensivo, dal Catanzaro è arrivato Andrea Russotto, mentre Elio Calderini (33 presenze e 9 gol col Cosenza) e Gianvito Plasmati sono le valide alternative a Caetano Calil, sedici reti lo scorso anno a Salerno.
Modulo. La campagna trasferimenti estiva è stata condotta per affidare a Pippo Pancaro il miglior 4-3-3 possibile. Per espressa volontà del tecnico, che già a Castellammare aveva adottato questo modello tattico con discreti risultati. Per i rossazzurri è un ritorno al fortunato passato, che attraverso questa organizzazione di gioco (utilizzata da Montella, Marino ma anche Maran e Mihajlovic) hanno conseguito importanti successi, culminati con il record di punti nella massima serie (56, nel 2012/13).
Percorso in campionato. Il roboante avvio in campionato, consistente in tre vittorie in altrettanti incontri ed il buon pari maturato al “Via del Mare” di Lecce, ha subito un leggero appannamento già alla quinta di campionato, nel pareggio a reti bianche del Massimino contro il Crotone. La successiva sconfitta di Caserta ha ridimensionato le ambizioni stagionali dei rossazzurri, apparsi ancora da plasmare sotto il profilo caratteriale prima ancora di quello squisitamente tecnico.
La convincente vittoria in rimonta contro il Martina (3-2, all’ottava) è stata invece poi cancellata dalla beffa arrivata nei minuti di recupero a Castellammare di Stabia e dalla ferale notizia dell’ulteriore penalizzazione per irregolarità amministrative. Un macigno, adesso, troppo pesante per poter ambire con concretezza alla zona playoff (senza penalizzazione il Catania occuperebbe la terza posizione a 18 punti in coabitazione con il Foggia) e che costringe invece i rossazzurri a guardare poco più distante dal proprio naso, per scongiurare la zona caldissima dei playout.
La probabile formazione del Catania (4-3-3): Bastianoni; Parisi, Pelagatti, Ferrario, Nunzella; Scarsella, Musacci, Lulli; Russotto, Calil, Falcone.
Presentazione a cura di Carlo Copani, capo redazione sport di Sesta Rete Jonica. Ogni settimana un collega ci presenta l’avversario del Messina.