La situazione di classifica invariata, per le contemporanee sconfitte delle rivali nella corsa alla salvezza, è stata l’unica nota lieta della domenica. A Caserta il Messina è incappato in un altro passo falso che deve far riflettere. Nella prima delle due trasferte consecutive proposte dal calendario la squadra di Grassadonia ha retto per un tempo, crollando dopo l’ingenua espulsione rimediata da Izzillo ad inizio ripresa. Le reti siglate da Mancino e dallo scatenato Caccavallo, a sancire il 3-1, sono apparse la logica conseguenza di un predominio territoriale da parte dei “falchetti” che hanno accelerato sfruttando l’uomo in più, dopo aver trovato sulla propria strada il solito Iuliano, autore di un paio di interventi prodigiosi.
Il 3-5-2 rispolverato al “Pinto” non ha dunque prodotto gli effetti sperati. Né il modulo né la scelta degli interpreti, calcolatrice alla mano nell’ottica dell’età media, hanno infatti convinto. Un Messina troppo attendista, con De Paula, alla prima da titolare in giallorosso, unico terminale offensivo e Ciciretti non propriamente a suo agio da seconda punta, non è quasi mai riuscito a pungere, facendo paradossalmente meglio in avanti in inferiorità numerica, in seguito agli ingressi di Corona e Orlando. Per l’ex dell’Aversa Normanna, a segno con una rabbiosa conclusione dalla distanza, si è trattato della quinta rete stagionale che non ha però reso meno amara una sfida dalla quale ci si attendevano risposte importanti.
Sempre quint’ultimo in classifica insieme a Cosenza e Melfi (dalla Paganese al Savoia hanno tutte perso e la Reggina ha visto subito cancellato dalla penalizzazione il punto conquistato contro la Juve Stabia) il Messina ha comunque nel mirino anche Lupa Roma e Martina, distanti due lunghezze. Il match di lunedì sera a Lecce è però un’altra tappa sulla carta proibitiva. I salentini sono reduci da due vittorie di fila, colte con l’avvento in panchina di Bollini e hanno adesso agganciato il terzo posto. Tutt’altra squadra rispetto a quella che un girone fa venne clamorosamente rimontata al “San Filippo”. Al “Via del Mare” mancherà Izzillo, appiedato dal Giudice sportivo, come Pepe, costretto ad osservare il secondo turno di squalifica. La spada di Damocle pende ora anche su Corona, che con il cartellino ricevuto in terra campana si è aggiunto alla lista dei diffidati che comprendeva già i nomi di Ciciretti, Iuliano, Orlando, Silvestri, Stefani e Nigro. Quest’ultimo rientra finalmente in gruppo dopo il lungo stop per infortunio. Dopo la cessione di Bucolo al Martina ed il mancato accordo con Barusso, ufficialmente tesserato dall’Arezzo, il Messina spera così di aver ritrovato una pedina importante per il centrocampo, reparto ridotto all’osso nelle ultime settimane.
Oggi, alla ripresa della preparazione, assenti Grassadonia (squalificato per un turno, a Lecce guarderà i suoi dalla tribuna) ad Empoli per il Master e Silvestri, impegnato in uno stage con l’Under 21 di Lega Pro in vista dell’International Challenge Trophy. Il tecnico, alla quinta settimana di lezioni del corso per l’abilitazione ad Allenatori professionisti di Prima categoria-UEFA Pro, indetto dal Settore Tecnico della Federcalcio e organizzato dalla Scuola diretta da Renzo Ulivieri, seguirà gli allenamenti della squadra guidata da Sarri, reduce dal pareggio di San Siro con il Milan. Il difensore, invece, ritroverà in azzurro l’ex compagno Lagomarsini, per una due giorni che culminerà con l’amichevole di mercoledì al “Picchi” contro il Livorno.