“Per battere la Gzc Veroli dovremo dare il meglio di noi stessi”: erano i primi giorni del mese di maggio ed il tecnico della Tezenis Verona Alessandro Ramagli presentava la prima gara di quella che sarebbe diventata una lunga serie e che più di qualcuno pensava sarebbe stata molto più semplice da archiviare per la compagine clivense. Non il coach della Tezenis, attento come pochi altri alla pericolosità di un avversario che ha fatto sudare la Scaligera in ogni singola partita della serie. Alla fine dell’incontro che ha spalancato le porte della semifinale ai gialloblu le prime parole del tecnico livornese sono tutte per il collega Marco Ramondino e i suoi guerrieri.
“Volevamo rendere omaggio ai nostri avversari facendoli uscire in mezzo ad un cordone formato dai miei giocatori”, ammette Ramagli pochi minuti dopo la fine di gara-5, che ha regalato il passaggio del turno a Smith e compagni, un risultato storico per la formazione del patron Pedrollo che ha ottenuto così la sua prima qualificazione ai playoff dopo l’eliminazione al primo turno dello scorso anno rimediata da Casale Monferrato.
“Ci ho provato ma era difficile, certe situazioni devi organizzarle prima della partita ma come si faceva? C’era il rischio di portarsi sfortuna da soli. Comunque lo faccio virtualmente, onore a Veroli per quanto ha fatto in tutti gli incontri. Avevo grande timore di questa serie”, va avanti il coach toscano – “l’avevo detto più volte, avrei preferito chiunque altro avversario piuttosto di Veroli. Adesso abbiamo davanti a noi un nuovo difficile esame, dovremo ricaricarci ma sappiamo che possiamo affrontare alla pari qualsiasi avversario, guardandolo sempre dritto negli occhi. Chi è uscito da una serie come questa è ancora più forte e temprato, sono convinto che saremo pronti anche per questa nuova avventura”.
E le parole che introducevano la serie contro Veroli sembrano le stesse da usare in quella che sta per iniziare contro l’Upea Capo d’Orlando, seconda testa di serie del tabellone con la quale i confronti in stagione sono in perfetta parità (sconfitta esterna in Sicilia per 64-63 e vittoria al PalaOlimpia per 86-82, ndc). “I playoff sono un campionato a parte, ci sono altre regole, altre motivazioni, si gioca una pallacanestro diversa. C’è un solo avversario e ti concentri solo su di lui. Ma per eliminarlo dovremmo batterlo tre volte: servirà sempre il meglio di noi stessi. L’impressione è che in fondo siano arrivate le quattro migliori squadre della Lega. E che quella delle semifinali sia esattamente la fotografia del campionato”.
“Quella con Capo d’Orlando – ha proseguito Ramagli – sarà una serie accattivante, di fronte avremo una squadra di grande esperienza ma sappiamo che possiamo essere competitivi anche stavolta, sfruttando armi come la solidità e la tenuta difensiva che ci hanno sostenuto lungo tutto il corso della stagione”.
Nell’immediata vigilia di gara 1 (palla a due sabato alle ore 21,15; arbitri i sigg. Beneduce, Batoli e Sivieri) il centro scaligero Luca Gandini ha analizzato le qualità del prossimo avversario, l’Upea: “Troveremo una squadra molto carica, reduce da una serie difficile come il derby contro Barcellona che ha superato bene. Per noi sarà un avversario davvero complicato”.
“Da un punto di vista tecnico – ha proseguito il lungo ex Trieste che nei playoff sta viaggiando a quasi 3 punti di media – sono più forti di Veroli, ma tatticamente potrebbero lasciarci più spazi per giocare la nostra pallacanestro. Speriamo di riuscire ad imporre maggiormente il nostro stile di gioco. La stanchezza? Sì, la fatica si sente, ma a questo punto della stagione è un discorso che vale per tutti. Abbiamo giocato più di Capo d’Orlando, ma abbiamo comunque avuto tre giorni per riposare e prepararci. Questo è un momento molto bello per noi atleti perchè abbiamo la possibilità di lavorare tutti i giorni insieme al palazzetto. Fra tutti c’è grande feeling. La prima serie è andata bene e abbiamo visto grande entusiasmo tra il pubblico. Aver riacceso l’entusiasmo della gente è la nostra prima grande vittoria, soprattutto per me che da veronese conosco bene quello che hanno passato i tifosi, le loro aspettative e la pressione che tutto questo comporta. Ci chiedono di riportare la città nel basket che conta, ma per certi versi ci siamo già perchè in questa serie ci sono piazze importanti e tanta gente nei palazzetti. Anche se riuscire a fare il passo successivo sarebbe un momento indimenticabile per tutti”.