Il legame tra Antonio Venuto e Milazzo profuma di calcio antico, di amore reciproco e di gratitudine per le emozioni provate. Si erano lasciati tra i professionisti, si sono ritrovati in Promozione, una categoria che non rispecchia la storia e le ambizioni della piazza rossoblù ma neanche il valore di un tecnico che ha caratterizzato le favole più belle del calcio messinese degli ultimi dodici anni. Ma Venuto e il Milazzo hanno un obiettivo in comune, smetterla di guardare al passato e lavorare insieme per ritornare insieme sui palcoscenici che spettano a entrambi.
I prossimi giorni saranno importanti per i mamertini, che hanno appena presentato la domanda per il ripescaggio in Eccellenza. Venuto però è uomo di calcio, per lui conta il presente, che parla di un Milazzo che dovrà puntare a vincere il prossimo campionato di Promozione: “La società ha fatto le sue dovute valutazioni e crede fermamente nell’ipotesi del ripescaggio. Io però non posso ragionare sulle eventualità, ma devo attenermi alla realtà. Io e il mio staff stiamo lavorando per creare un Milazzo competitivo per il prossimo campionato di Promozione. Naturalmente il ripescaggio cambierebbe completamente lo scenario perché se in Promozione puntiamo a competere per la vittoria finale così non sarebbe in Eccellenza dove vivremmo una sorta di anno zero con l’obiettivo di salvare la categoria. Staremo a vedere, quello del ripescaggio è un argomento molto delicato e i tifosi ancora hanno ben presente la delusione di due anni fa”.
Venuto è al lavoro per allestire un Milazzo all’altezza delle aspettative: “Ci sono giocatori che hanno dato la loro disponibilità a giocare con noi sia in Eccellenza che in Promozione. Le giornate vissute in panchina alla fine dello scorso campionato mi hanno aiutato a capire che ci troviamo in una categoria difficile, ci vogliono fisico e gamba perché nelle partite ci sono molti contrasti. È un torneo difficile. Veniamo da due anni in cui il Covid ha fermato i campionati, alcune retrocessioni sono state bloccate ma adesso si tornerà all’antico: ci sarà da sudare e tutto dovrà essere guadagnato sul campo”.
Per spiegare l’amore tra il Milazzo e Venuto basta ricordare il doppio salto dall’Eccellenza e la Seconda Divisione realizzato tra il 2009 e il 2012 con la società guidata prima da Pippo Cannistrà e poi da Pietro Lo Monaco. Anni indimenticabili che hanno reso indissolubilmente saldo il legame tra il tecnico e la piazza.
“Io per il Milazzo mi sento una specie di allenatore-ultras, ho un legame speciale con la piazza che risale già a quegli anni – ammette Venuto -. Quelle stagioni non sarebbero mai andate in quel modo senza quell’alchimia tra me, i giocatori e la piazza. Molti di quei calciatori hanno vissuto il periodo più bello della loro carriera a Milazzo. Io alleno da trent’anni e mi sono tolto delle soddisfazioni importanti a Capo d’Orlando e con il Due Torri, ma l’amore che ho ricevuto a Milazzo non l’ho riscontrato da nessun’altra parte. Mi piacerebbe ricambiare regalando nuove emozioni agli sportivi rossoblù, perché il Milazzo ha recitato un ruolo di primissimo piano nella storia del calcio dilettantistico siciliano, anche se purtroppo l’attualità parla di Promozione. Sono tornato per riportare questa squadra e questa società in palcoscenici più importanti, mi sento in debito per tutta la stima ricevuta nel corso degli anni e voglio contraccambiare regalando nuove gioie ai tifosi”.