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Venuto: “Marco è stato come un figlio. Il Due Torri gioca sempre in 12”

Per Marco Salmeri è stato come un secondo padre. Il “Memorial” dedicato al ricordo del calciatore, tragicamente scomparso quel maledetto 27 aprile 2014, è stato un evento dalle mille emozioni per Antonio Venuto, con tanto di riconoscimento giunto direttamente dai familiari dello sfortunato ragazzo. “Mi emoziono ancora oggi al pensiero che Marco è stato per tre anni un mio calciatore – spiega il tecnico del Due Torripraticamente quasi un figlio. Insieme abbiamo vissuto a Milazzo dei momenti indimenticabili. Le mie migliori stagioni in carriera sono coincise proprio con la presenza in rosa di Salmeri che ha vinto tre campionati di fila. Io sono subentrato in Eccellenza e da lì siamo arrivati in Lega Pro, fino alla semifinale playoff persa in Seconda Divisione con l’Avellino. Il ricordo è struggente e le parole dei genitori mi fanno assumere una maggiore responsabilità anche per il futuro”.

Cassaro a rete e festeggiato dai suoi compagni
Cassaro a rete e festeggiato dai suoi compagni

Emblematica, in particolare, una frase di Venuto: “Dico sempre che nel Due Torri si gioca in 12, perché Marco fa parte del nostro gruppo, partita dopo partita. Vogliamo farlo continuare a vivere attraverso le nostre gesta sportive e quotidiane. Marco è sempre con noi. E’ stata una splendida giornata, da lassù lui sarà stato felicissimo, avendo festeggiato il compleanno come avrebbe voluto, ovvero correndo con un pallone su questo prato verde, nello stadio adesso a lui dedicato”.

L’aspetto agonistico è ovviamente passato in secondo piano, ma il triangolare con in campo il Due Torri, insieme a Catania e Milazzo, ha visto i pirainesi ben figurare anche al cospetto degli etnei, vittoriosi soltanto ai rigori nella sfida decisiva. “Ultimamente siamo diventati sempre più impenetrabili. La squadra svolge una grossa difensiva sfruttando il filtro a centrocampo, inoltre gli attaccanti sono i primi a fare pressing e per questo il nostro portiere resta spesso e volentieri inoperoso. Stiamo raggiungendo questi risultati grazie al sacrificio di ragazzi encomiabili. Anche senza Pitarresi e Matinella la squadra ha mantenuto una propria identità e questo mi lascia ben sperare per il futuro, a cominciare dall’impegno del 6 gennaio a Noto, una gara non tra le più semplici”.

Mister Venuto si accerta di quanto manca...
Mister Venuto si accerta di quanto manca

La chiusura del tecnico è su mercato e lotta al vertice nel girone I: “Continuiamo con i calciatori in organico, ma se trovassimo uno juniores disposto a fare esperienza sarebbe bene accolto. La D è una vetrina importante. Chi vincerà il campionato? Cavese e Siracusa si stanno rinforzando a mani basse per cercare di vincere il torneo, soprattutto comprando attaccanti, ma fossi in loro mi guarderei dalla Frattese o da qualche squadra come Reggio e Vibonese che potrebbe risalire”.

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