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Vasco ha infiammato il San Filippo: notte magica in uno stadio stracolmo

I suoi fans più accaniti lo aspettavano da tre giorni, con tanto di tende montate all’esterno dello stadio. Sette anni dopo l’ultima esibizione il Komandante ha nuovamente mandato in delirio Messina, ripagando così una lunghissima attesa, dovuta anche al crollo del muro di contenimento che nel 2011 portò all’annullamento del concerto per motivi di sicurezza. Una notte magica per i 40.000 del San Filippo, tornato finalmente a splendere grazie ai lavori effettuati dai privati e dal Comune che hanno consentito il riottenimento della massima capienza. In visibilio i 10.000 messinesi e gli oltre 30.000 giunti dalle altre regioni e persino da Malta presenti alla tappa più a Sud del “Vasco Live Kom 015”, che aveva già fatto registrare il “sold out” a Torino, Bologna, Milano, Firenze, Bari e Napoli e che si concluderà a Padova il 12 e 13 luglio.

I fans di Vasco
I fans di Vasco in prima fila

Due ore e mezza, dalle 21.30 a mezzanotte, nelle quali il “Blasco” ha incantato il pubblico sfoggiando il suo vasto repertorio, a partire dai pezzi del suo ultimo album “Sono innocente”, che contiene, tra gli altri, i singoli “Guai”, “Come vorrei” e “L’uomo più semplice”. Non è mancato ovviamente lo spazio riservato ai grandi classici, che hanno regalato emozioni impagabili a generazioni intere. Tutti a cantare sulle note di “Vita spericolata”, “Siamo solo noi”, “Sally”, “Vivere”, “Rewind” e “Albachiara”, quest’ultima la canzone più amata, prescelta per chiudere i suoi concerti. Adrenalina pura per il pubblico. Vasco ha aperto la serata con un liberatorio “Finalmente a Messina”, parlando pochissimo alla folla tra un brano e l’altro, ma sorprendendo tutti nel finale quando ha intonato “Vitti na crozza…”. Il tutto da un maxi palco alto 40 metri, trasformato per l’occasione in una navicella spaziale avvolta dai laser, un vero gioiello tecnologico. Insieme al rocker di Zocca, alla terza esibizione a Messina dopo quelle del 2007 e 2008, la band composta da Stef Burns alla chitarra, Claudio Golinelli al basso, Vince Pastano alla chitarra, Will Hunt alla batteria, Alberto Rocchetti alle tastiere, Frank Nemola tromba e tastiere, Andrea Innesto sax e cori e Clara Moroni ai cori. Un evento che rimarrà nella storia e che ha premiato la “scommessa” della società organizzatrice, la “Musica da Bere” di Carmelo Costa, coadiuvata da Lello Manfredi.

Lo straordinario spettacolo del San Filippo
Lo straordinario spettacolo del San Filippo

C’era anche il sindaco Renato Accorinti, partito da piazza Municipio con un pullmino insieme agli ospiti della casa di Vincenzo, alcuni messinesi disoccupati, rom e migranti che hanno potuto assistere al concerto in prima fila. Innegabile l’indotto derivato da un concerto di simili proporzioni, basti pensare alle tantissime bancarelle di generi alimentari di ogni tipo e quelle riguardanti il merchandising dell’artista situate lungo la salita di San Filippo. L’unico neo è stato rappresentato dagli aspetti legati alla viabilità. Il “tutto esaurito” ha smascherato l’assenza di arterie in grado di assorbire una simile mole di spettatori. Il servizio di bus navetta ha funzionato a metà, soprattutto all’uscita, costringendo in tanti a raggiungere a piedi il capolinea del tram a Gazzi. È ovvio che chi ha meno resistenza alle alte temperature è stato costretto a sobbarcarsi inattese sofferenze. Ma d’altronde sono anche questi disagi ad avere allontanato negli anni il grande pubblico dal San Filippo. Il 18 luglio, con il concerto di Jovanotti, Messina sarà nuovamente capitale della musica. Un altro evento attesissimo, visto che Lorenzo Cherubini mancava ormai, alle nostre latitudini, dal 2006.

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