Un annuncio improvviso scuole il Valle del Mela. L’ormai storico presidente Rosario Agnello ha comunicato infatti la rinuncia alla sua carica. Uno shock inatteso per tutti gli appassionati della zona del Mela. Il massimo dirigente si è insediato da almeno un decennio, da quando è subentrato a Paolo Mandanici, ma giudica ormai inaccettabili le problematiche legate all’impiantistica.
“Le tante e gravose responsabilità ormai da tempo mi facevano pensare a drastiche decisioni, ma alla fine vinceva sempre la passione. Ora invece è giunto il momento. Anche quest’anno dobbiamo fare i conti con il problema dell’impiantistica: l’impossibilità di ospitare il pubblico per assistere alle gare che si disputano al polifunzionale sono un macigno insormontabile. Ma non vorrei essere frainteso: non mi interessano gli spiccioli del mancato incasso per la prima squadra, ma pesa oltre ogni limite dover negare l’accesso sia ai tifosi locali così come agli ospiti”.
Le problematiche si aggravano quando scende in campo il settore giovanile: “Sono costretto a negare ai genitori di poter assistere alle partite dei loro figli e nessuno comprende le gravi responsabilità che ricadono sulle mie spalle. Sono costretto a litigare coi genitori, locali e ospiti. Non riescono a capire il carico che sono costretto ad assumermi se permetto loro l’ingresso. Poi scavalcano il muro di cinta ed entrano lo stesso. Sono stanco, non ce la faccio più, abbandono”.
Agnello non crede neppure all’Amministrazione, che lavora per una parziale apertura con una licenza limitata. “Da quando sono al timone della società si sono succedute le Amministrazioni ma mi pare di non averne mai avute di licenze e pertanto né incassi né ho potuto ospitare senza timori personali i genitori. Come ogni anno le parole ci sono ma volano al vento. Ora basta. Credetemi, non è stato facile arrivare a tale decisione. Lo scorso anno abbiamo avute tante soddisfazioni sportive, promossi dalla prima categoria e con gli allievi nei regionali e le premesse sembravano aprire nuovi scenari ma poi restare sempre bloccati dalla burocrazia che intralcia sempre i più volenterosi mi ha distrutto”.
Nei prossimi giorni si capirà se il presidente potrà o meno tornare sui suoi passi o se l’inaccettabile gestione delle strutture propizierà l’annunciato addio: “Lascio ora, ad inizio stagione, così che nessuno possa adombrare ipotesi e illazioni. Lascio ad altri le responsabilità che non sono solo onerose ma legate principalmente alla lotta per poter aprire gli spalti al pubblico. Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno collaborato con me alla guida della società, consigliandomi e partecipando in ogni maniera. Mi dispiace lasciare: muore una parte di me ma devo tutelare la mia famiglia”.