Undici degli 81 deferiti non si sono presentati in giudizio, non avendo neppure nominato un avvocato. E’ il caso di sei società che hanno rinunciato di fatto a fare valere le loro ragioni, anche perché nel frattempo i lor destini sportivi sono già sfociati in un binario morto. Non sono quindi presenti in aula il Barletta (ripartito dall’Eccellenza ma con una differente società), il Comprensorio Montalto, l’Hinterreggio, la Neapolis, la Pro Ebolitana e la Puteolana Internapoli (le ultime due adesso in Eccellenza).
Non hanno nominato un difensore neppure Massimiliano Carluccio (dirigente di fatto della Pro Patria), l’imprenditore lametino Pietro Iannazzo, Mario Moxedano, già presidente della Neapolis, e Paolo Somma, procuratore vicino al Sorrento. I deferimenti complessivi nei confronti dei club sono 30, 29 però le società destinatarie. La Juve Stabia infatti è destinataria di due differenti capi d’accusa, sia per responsabilità oggettiva che presunta.
Presente in aula invece il Due Torri, il club della provincia di Messina che tanto bene si sta disimpegnando in serie D, al di là delle ultime due sconfitte con cui ha aperto il 2016. La società di Gliaca di Piraino ha affidato la propria difesa all’avvocato Federico Bagattini. Come era già accaduto in estate, tra gli addetti ai lavori c’è chi teme stravolgimenti nelle classifiche e penalizzazioni corpose per i club la cui responsabilità dovesse essere accertata.
Nei corridoi dell’NH Vittorio Veneto anche il tecnico del Messina Arturo Di Napoli, che di concerto con i suoi tre legali, Grassani, Fazio e Giovanni Villari, ha deciso al momento di non rilasciare alcuna dichiarazione stampa. Soltanto in serata “Re Artù” potrebbe rompere il silenzio o più probabilmente delegare i suoi avvocati. Presente anche il messinese Vincenzo Nucifora, all’epoca dei fatti contestati dg della Torres. L’ex dirigente dell’ACR, dopo avere visto ribaltate in estate le iniziali dure richieste della Procura, confida in un’altra pronuncia positiva. A difenderlo gli avvocati Gaetano Aita e Carlo Manfredi.
Nel frattempo i monitor dell’albergo svelano che la Sala Raffaello, quella che ospita il dibattimento, è già stata prenotata fino alle ore 20 di mercoledì 13 gennaio. Una semplice precauzione ma a questo punto appare evidente che il processo potrebbe prolungarsi per altri due giorni.