Appena due i precedenti in gare di campionato tra Messina e Palmese, che si incontreranno domenica al “Franco Scoglio” per la trentunesima giornata del girone I di Serie D. Se la formazione allenata da Giacomo Modica è ormai tagliata fuori dai giochi in chiave playoff, i calabresi, anche alla luce della penalizzazione confermata dalla Corte d’Appello, devono cercare di conseguire il miglior piazzamento possibile in ottica playout.
Il primo precedente risale addirittura alla stagione 1938-39, match valevole per il torneo di Serie C. Nell’occasione, tra le mura amiche, vinsero i peloritani per 1-0. L’altro confronto è invece relativo al campionato di Serie D edizione 1973-74. Un 1-1 deciso nel primo tempo dal botta e risposta tra Cavallaro e Bertagna. Vantaggio ospite al 34′, pari dei giallorossi sei minuti più tardi grazie al bomber, autore di 22 centri in quella stagione, che si fece parare il calcio di rigore guadagnato da Di Maria, riuscendo comunque ad insaccare dopo la respinta di piede del portiere avversario. Tante le palle gol non concretizzate dal Messina che lamentò anche la mancata concessione di una rete a Frisenda, con la sfera che aveva oltrepassato la linea e venne intercettata con le mani da Veneziano, sostituitosi al portiere Chiarini ormai battuto. Episodio che fece infuriare squadra e tifosi.
Questa la formazione di quella partita, giocata il 17 febbraio 1974: Nastasi, Ballariano, Lo Bosco, Tripepi, Rossi, Caligiuri, Gagliardi, Frisenda, Bertagna, Bonaretti, Di Maria. Era il Messina del presidente Giovanni Gulletta e dell’allenatore Giusto Lodi che al termine del torneo ottenne la promozione in Serie C, mentre il Palmi (questa la denominazione ai tempi del club calabrese) riuscì a strappare comunque una sofferta salvezza, conservando la categoria.