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Messina

Un derby che vale doppio. Bucolo, Fornito, Maccarrone e Musacci: storie da ex

Il difficile inizio di stagione ha fatto optare entrambe per la scelta di preparare il derby in assoluto silenzio. Niente interviste ai protagonisti nella settimana che conduce al confronto più atteso, sarà esclusivamente il terreno di gioco a parlare. Messina e Catania giungeranno alla sfida di domenica accomunate da un momento critico, sia dentro che fuori dal campo. Dall’incertezza sul futuro societario del Messina alla conferma della Fifa sulla pesante penalizzazione inflitta al Catania per il caso Castro. In linea i risvolti in classifica. Se i giallorossi di Marra vengono da tre sconfitte in quattro gare, l’ultima dei quali il pesante 0-2 con la Paganese, gli etnei allenati da Rigoli hanno battuto soltanto la Juve Stabia nel match d’esordio, dimostrando di essere affetti da una certa sindrome da segno “X” (cinque i pareggi). Strada in salita, panchine che scottano e prime agitazioni da parte delle rispettive piazze.

Catania-Messina
Fornito si destreggia bene in mezzo al campo

Tanti gli ex a dare ulteriore pepe al derby, che potrà finalmente contare sugli spalti su entrambe le tifoserie. A guidare la schiera l’amministratore delegato Pietro Lo Monaco, tornato all’amore di un tempo dopo il triennio al timone del Messina, conclusosi nel peggior modo possibile. Con lui il direttore sportivo Christian Argurio, messinese doc. Il più titolato tra gli ex in campo è il centrocampista Rosario Bucolo, che vestì la fascia di capitano in giallorosso, collezionando oltre 80 presenze. Nella cavalcata dalla D alla Lega Pro unica fu tra gli uomini chiave, prima di dire addio nel gennaio 2015. Il richiamo del Catania, la squadra della sua città, con la quale ha mosso i primi passi, è stato nello scorso luglio irresistibile. Nel Messina della scorsa stagione recitò un ruolo importante Giuseppe Fornito, autore anche di due gol in 30 apparizioni. Lasciato lo Stretto è approdato in estate in rossoazzurro via Trapani. Meno incisivo, invece, l’apporto di Maks Barisic e Giuseppe Russo, pedine giunte dal mercato invernale e poi rientrate alla base. L’attaccante sloveno, pallino di Argurio, timbrò comunque due reti, mentre il centrocampista deluse ampiamente e si ritrova oggi a Catania praticamente ai margini del gruppo.

Musacci calcia la sfera
Musacci calcia la sfera

Chi non vede l’ora di poter dimostrare tutto il suo valore al cospetto del Catania è invece Gianluca Musacci, reduce da una stagione in chiaroscuro vissuta sotto le falde dell’Etna. L’attuale capitano del Messina non ha gradito la bocciatura di società ed ambiente ed avrà di certo una gran voglia di rivalsa, affrontando il suo recente passato. Non ne ha fatto mistero negli ultimi giorni di vivere quest’appuntamento in maniera speciale. Sarà sfida nella sfida, inoltre, per il difensore Giordano Maccarrone, catanese di nascita e cresciuto nelle giovanili rossoazzurre, fungendo da pilastro della Primavera. Non tre punti in palio, ma molto di più, nei 90’ del “Massimino”.

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