Il 3 luglio 2021, con la vittoria a Sant’Agata, si concludeva un torneo di serie D infinito, dilatato di un paio di mesi dall’emergenza Covid e dai rinvii in serie imposti da un protocollo poi modificato in corso d’opera. L’ex direttore sportivo giallorosso Cocchino D’Eboli rievoca con soddisfazione il traguardo centrato: “Siamo riusciti dopo tre anni di amarezze a riportare il Messina in Lega Pro, una categoria che va stretta alla città e ai tifosi, che saluto, perché mi sono rimasti nel cuore. Avevo promesso la C quando sono arrivato e con il lavoro l’abbiamo centrata. Non era semplice né scontato”.
L’addio in realtà, a qualche settimana di distanza, fu un po’ brusco: “Per me è stato un dispiacere non continuare il rapporto con la società, anche se avevo già iniziato a lavorare in vista del nuovo torneo. Purtroppo l’uscita di scena di Carmine Del Regno, il socio che mi aveva portato a Messina e che ora è uscito dal mondo del calcio, ha fatto decadere tutto. Il presidente ha compiuto altre scelte e questo ci può stare. Purtroppo è mancato un po’ il dialogo”.
L’Acr sarà adesso ancora ai nastri di partenza della Lega Pro, a differenza di quanto potrebbe accadere al Campobasso: “Non ho mai pensato che Sciotto non avrebbe iscritto la squadra. È orgoglioso, non avrebbe mai mollato e buttato alle ortiche cinque anni di sacrifici. Era giusto che desse continuità al suo impegno”.
D’Eboli, che ha vissuto una stagione amara con la Paganese, presenta i possibili equilibri del torneo già alle porte: “Ritengo che il Crotone retrocesso sia la favorita d’obbligo insieme a Catanzaro e Avellino, che ha ringiovanito un po’ la rosa. Il ds De Vito d’altronde ha grande esperienza”.
Il momento economico è delicato per tutti e quindi si profila un torneo con meno over e più under: “Il Taranto del direttore Dioniso punterà molto su minutaggio e valorizzazioni. Anche la Juve Stabia sta abbassando l’età media. Quest’anno lo faranno in tanti ed è anche giusto così, anche se il livello potrebbe abbassarsi ancora”.
C’è curiosità ovviamente per le new-entry, tra cui si annoverano due campane: “Per società come la Gelbison, che rappresenta il comprensorio del Cilento, l’esordio non sarà facile. Bisogna creare rapporti con società importanti per ottenere giovani già pronti. Il discorso vale anche per il Giugliano. Il Cerignola? Ha cambiato presidente ma è una buona società, solida economicamente. Può ottenere una tranquilla salvezza”.