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Troppo Bari per questo Messina. Una sconfitta così larga al debutto mancava dal 1990

Dal Verona di Eugenio Fascetti al nuovo Bari targato De Laurentiis. Situazioni e tempi diversi, anche perché il calcio giallorosso è passato da tre fallimenti. Lo 0-3 contro la squadra allenata da Cornacchini è però la peggiore sconfitta rimediata dal Messina al debutto in campionato, nella sua storia, dal 1990 ad oggi. Ventotto anni fa, quando l’ACR militava in Serie B, fu fatale l’impegno in trasferta sul campo degli scaligeri (gol di Fanna, Pellegrini e Pusceddu), promossi in A al termine di quella stagione e curiosamente guidati in panchina dal tecnico apprezzato sia da giocatore in riva allo Stretto (erano gli anni ’60) che dai tifosi dei “galletti” per i suoi trascorsi da allenatore.

Messina-Bari (foto Nino La Macchia)

Premessa d’obbligo: dalla truppa di Infantino, troppo timorosa, era lecito attendersi di più, ma il Bari, a dispetto di una condizione fisica non ottimale per la preparazione ritardata, ha subito dimostrato al “Franco Scoglio” di possedere un organico decisamente fuori categoria. La “stella” Floriano, che aveva già castigato il Messina con la maglia del Barletta nel 2014 (anche allora era la prima giornata), aveva concluso lo scorso torneo di B tra le file del Foggia siglando all’89’ il 2-2 contro il Frosinone e mandando per aria una festa per la promozione che allo “Stirpe” era praticamente annunciata. Qualità immensa (al tridente composto da Floriano, Simeri e Neglia si aggiungono le opzioni Pozzebon e presto Brienza) mixata con un tasso di esperienza (Bolzoni e Di Cesare) da far invidia a club cadetti. Un lusso, insomma, che nessun altro può permettersi tra i Dilettanti.

Petrilli in azione (foto Nino La Macchia)

Messina rimandato, dunque, ai prossimi appelli. La mancata espulsione di D’Ignazio, la doccia fredda dello 0-2 sui titoli di coda del primo tempo e la traversa colta da Genevier, episodi sui quali è mancato sicuramente un pizzico di buona sorte, ma non tali da mettere in discussione il verdetto del campo. Nota: la sconfitta casalinga nel turno inaugurale mancava dalla stagione 2010-2011, quando la Valle Grecanica si impose per 2-0 contro il Messina (gestione Santarelli) nell’impianto di San Filippo, desolatamente a porte chiuse. Anche nella scorsa stagione il campionato dei giallorossi si aprì con una battuta d’arresto (2-1 a Portici), ma quella allestita nell’estate 2017 e poi stravolta in corso d’opera era una squadra neanche lontanamente paragonabile all’attuale per mezzi tecnici, come testimoniano gli ultimi innesti di Genevier e Arcidiacono, pezzi pregiati del mercato condotto dal presidente Pietro Sciotto con l’ausilio del ds Adriano Polenta. Il campionato ha dimostrato di avere un padrone sin dall’inizio, il Messina ha però il dovere di dare un segnale forte sin dalla prossima giornata, sul campo dell’Igea Virtus.

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