Tropea: “L’esordio in C? Solo ansia positiva. Arrivo dall’Empoli come Filì”

Lorenzo TropeaTropea in pressione su un avversario (foto Andrea Rosito)

Arriva dalla Primavera dell’Empoli il terzino sinistro Lorenzo Tropea, uno dei tanti giovani in casa Messina. Dal ritiro in Sila il 19enne catanese ha fatto un primo bilancio ai nostri microfoni: “In questi giorni stiamo cercando di spingere dal punto di vista fisico, iniziando a conoscerci come squadra e come gruppo. I test sono importanti per vedere come ci muoviamo in determinate situazioni di gara”. 

Lorenzo Tropea

L’esterno difensivo Lorenzo Tropea (foto Andrea Rosito)

Tropea si è quindi presentato, raccontando le sue precedenti esperienze: “Sono nato a Catania e ho fatto tutta la trafila nelle giovanili rossazzurre, poi lo scorso anno ho firmato un triennale con l’Empoli per giocare nella Primavera 1 ed ora sono approdato in prestito al Messina. Sono tornato nella mia regione per cercare di dare il massimo e far crescere la squadra”.

Per lui anche 5 reti nell’ultimo anno al Catania: “Giocavo qualche volta in prima squadra dove facevo il terzino, mentre in Primavera ricoprivo il ruolo d’esterno d’attacco nel 4-3-3. Mi piace variare su entrambe le fasce e imparare nuove abilità. Mi viene più naturale giocare a sinistra, ma col tempo ho voluto imparare a muovermi anche a destra”. 

tifosi Messina

Tre tifosi giunti da Messina in Sila (foto Andrea Rosito)

E sui tanti giovani in rosa spiega: “Da quando sono qui ho visto come i più esperti possano aiutare i più giovani, mi sono già integrato benissimo. Il mister Modica? In questo periodo stiamo imparando a conoscerci a vicenda e sta iniziando a battere sui suoi principi di gioco. Ha grandissima esperienza e sta cercando di farci capire come lavorare in gruppo, sacrificandosi l’uno per l’altro”.

Tropea segue le orme di Filì, elemento che nella passata stagione proveniva proprio dall’Empoli: “Lo conosco e so che ha fatto bene. Secondo me è un ottimo metodo per puntare sui giovani questo lavoro in sinergia delle società per farli affacciare al mondo dei grandi. Viviamo ansia positiva, un ragazzo deve uscire dal settore giovanile per essere pronto, avendo il giusto rispetto verso il calcio professionistico, ma con la consapevolezza che se si è arrivati qui significa avere le carte in regola per far bene”.

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