Ad un passo dal titolo di campione d’Italia nell’under 18 con la maglia della Unione Rugby Capitolina, ma soprattutto un’esperienza di vita preziosa per il proseguo della sua carriera. Il messinese Antonio Tripodo può archiviare con il segno positivo la stagione da poco giunta al capolinea. Ceduto con la formula del prestito dalla Clc Messina alla società del Capitolina, con le sue prestazioni ha contributo in modo determinante nella fase cruciale del torneo al raggiungimento della finale scudetto di categoria. A spuntarla con il punteggio di 34 a 27 è stato il Valsugana, al termine di un incontro che è rimasto in bilico nel suo epilogo sino alle battute conclusive.
La Capitolina, guidata in panchina da coach Francesco Pompili, non è riuscita nel finale a sfruttare una ghiotta occasione per impattare ed ha visto cosi concretizzarsi la quarta sconfitta consecutiva in finale. Ma per il giovane pilone messinese le sensazioni provate dal confronto sul campo con giocatori espressioni delle migliori squadre italiane vanno oltre il risultato fine a se stesso, come ci racconta in esclusiva per Messina Sportiva. “Per quanto mi riguarda è stata un’esperienza positiva sia dal punto di vista sportivo in quanto mi ha permesso di crescere rugbisticamente ma anche dal punto di vista umano. Volevo mettermi alla prova provando un’esperienza lontano da casa in un ambiente diverso da quello in cui sono cresciuto. La lontananza dalla mia famiglia in un certo senso mi ha permesso di maturare”. Si passa poi a parlare della stagione, Tripodo mostra una maturità di giudizio che va ben oltre la giovane età quando ci racconta che “se penso che è stata la mia prima volta in un contesto élite alla fine il secondo posto, anche se inizialmente ti ha lasciato un po’ di amaro in bocca, vale come una vittoria del campionato, perché non avrei mai immaginato alla vigilia di arrivare a giocare la finale con uno dei club migliori d’Italia”.
Dalle parole traspare una grande passione per il rugby e la voglia di andare avanti e provare a scalare ogni anno un nuovo gradino. “Ho cominciato a giocare a Milazzo con le Aquile del Tirreno nel primo anno di under 16 – ci racconta Antonio – l’annata successiva mi sono trasferito a Messina giocando con la Logaritmo nel girone élite under 16. Passando nell’under 18 il primo anno l’ho vissuto nell’Accademia Regionale di Catania, poi questa stagione è arrivata la convocazione all’Accademia Federale di Roma. Durante questa esperienza romana si è venuta a profilare la possibilità anche di giocare con la Capitolina”. Il resto è storia recente con la finale per il titolo e il secondo posto in campo nazionale che ci si augura possa rappresentare soltanto il primo passo di una carriera in grado di portarlo lontano.