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In trasferta un Messina da incubo. Ad Andria per cancellare la goleada di Matera

Il Messina versione trasferta continua a steccare. La batosta presa a Matera è di quelle che non si dimenticano in fretta. Cinque reti sul groppone, come spesso accaduto in questi anni contro le squadre di Auteri, già capace di infliggere delle goleade a domicilio sia alla guida dei biancazzurri che con il Benevento. Niente da fare, la metamorfosi è servita. Tra le mura amiche la formazione di Lucarelli ha colto sei successi nelle ultime sette gare, lasciando agli avversari le briciole (il derby con il Catania è l’unica eccezione in tempi recenti). Da allarme rosso, invece, il rendimento fuori, il peggiore tra i club di Lega Pro.

Grifoni sul pallone (foto Emanuele Taccardi)

Se a Caserta i giallorossi avevano interrotto la striscia di sconfitte ottenendo un punto prezioso, in terra lucana sono nuovamente emerse tutte le lacune evidenziate in questa stagione da Musacci e compagni lontano dal “Franco Scoglio”. L’unico successo, centrato sotto la gestione Marra, risale al 25 settembre, giorno del blitz di Catanzaro firmato da Mancini. Da allora soltanto altri tre pareggi strappati in dodici apparizioni esterne, un ruolino che rende più difficoltosa la strada verso la salvezza diretta, alla luce peraltro di un calendario che obbligherà il Messina a disputare fuori casa quattro sfide su sette. Il margine sulla zona playout resta comunque di cinque lunghezze, ma per una classifica completa bisognerà attendere il recupero tra Taranto e Paganese e soprattutto il verdetto sull’annunciata penalizzazione in arrivo. Non sono ammessi, quindi, ulteriori passi falsi.

Maccarrone controlla la sfera (foto Emanuele Taccardi)

A Matera è arrivata una sconfitta senza appello, dura da accettare specie nelle proporzioni. La truppa di Auteri, tornata a marciare dopo un periodo nerissimo (con sei sconfitte rimediate in sette incontri), ha messo a nudo tutta la fragilità del reparto arretrato dei giallorossi. Chi pensava che i biancazzurri potessero essere distratti dalla finale di Coppa Italia con il Venezia evidentemente si sbagliava. I gol di Mattera e Lanini hanno indirizzato la sfida già in avvio, con il centro di Salandria ad inizio ripresa a siglare il tris. A nulla è valsa la reazione sul 3-0, con Da Silva nelle vesti di finalizzatore, perché pochi secondi dopo il Messina è definitivamente uscito dal match, complice la quarta segnatura ad opera di Casoli, proprio quando era avvenuto l’inserimento dell’ex Madonia per uno schieramento a trazione anteriore. La cinquina sancita da Sartore sui titoli di coda ha poi completato il quadro, per la peggior performance del Messina targato Lucarelli.

Musacci e Da Silva in marcatura (foto Emanuele Taccardi)

Il tecnico livornese, assente lunedì perché impegnato a Coverciano per la Panchina d’oro, ha lasciato condurre l’allenamento ai collaboratori Conticchio e Vanigli. Da verificare le condizioni di Rea, uscito malconcio alla fine del primo tempo di Matera. Mercoledì la ripresa, dopo la pausa odierna, in vista dell’appuntamento di sabato alle 20.30 ad Andria, una gara anticipata su richiesta dell’ACR per far ritorno in sede un giorno prima e preparare così al meglio il delicato scontro diretto di mercoledì 5 con l’Akragas. Anche i pugliesi sono reduci da una striscia negativa, con tre sconfitte nelle ultime tre gare disputate. Quasi una costante per il Messina che al “Degli Ulivi” dovrà reagire e provare ad infrangere una volta per tutte questo tabù trasferta.

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