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Toscano: “Catania motivato, ha risposto presente. Regalato il derby ai tifosi”

Sesto risultato utile consecutivo per il Catania, che grazie al gol di Lunetta conquista il derby e condanna il Messina ad un ko pesantissimo per la classifica. L’analisi del tecnico rossoazzurro Domenico Toscano in sala stampa: “Avevo detto alla vigilia che ci voleva una partita da derby. Non sono gare come le altre, la classifica e i valori si azzerano, ti devi mettere allo stesso livello di motivazioni dell’avversario e il Messina ne aveva tante. Sia per il derby che per la situazione che sta attraversando voleva regalare una gioia ai propri tifosi, invece il Catania ha risposto presente”. 

Mimmo Toscano
Il tecnico del Catania Mimmo Toscano

“Abbiamo fatto un primo tempo intelligente e ordinato – commenta Toscano, specialista in promozioni – in cui potevamo sfruttare qualche situazione per raddoppiare. Non siamo entrati bene nel secondo e abbiamo sofferto 10′. Ci sta, il Messina è una squadra viva, lo avevamo visto anche a Cava, dove Luciani era stato determinante. Nel momento di difficoltà dal punto di vista emotivo era logica una reazione d’orgoglio da parte loro per dimostrare di saper lasciare tutte le problematiche fuori dal campo e provare a ribaltare il risultato. Ce lo aspettavamo così offensivo ad inizio ripresa, hanno messo quattro attaccanti e devi stare lì a soffrire per portare a casa il derby. Negli ultimi 20′ abbiamo però avuto quattro o cinque occasioni per chiudere la partita e non soffrire fino alla fine. Sono contento per i ragazzi che hanno regalato il derby ai nostri tifosi. Li vogliamo riavvicinare, abbiamo bisogno di loro che sono il dodicesimo uomo in campo e spero che questa vittoria ci aiuti. Ci tenevamo anche per noi a dare continuità di risultati e prestazioni, queste partite servono a creare identità e spirito per arrivare a quelle decisive, in gara secca, dove c’è maggiore pressione e conta il risultato”.

Dell'Aquila, Garofalo e Luciani
Dell’Aquila, Garofalo e Luciani in pressing (foto Giovanni Isolino)

Per il Catania “clean sheet” e seconda vittoria consecutiva fuori casa, numeri che mancavano da tempo. L’obiettivo degli etnei, sesti in classifica, è adesso migliorare il piazzamento nella griglia playoff. “La cosa che sta cambiando, a prescindere dai singoli, è la competizione che c’è in allenamento. Avendo recuperato giocatori importanti il livello è più alto e non accade più di dover ricorrere ai giovani della Primavera data l’emergenza. Tutti vogliono giocare e chi entra dà il proprio contributo. Il margine di errore adesso è limitato, prima avevo scelte obbligate. Non bisogna fermarsi, dobbiamo continuare così”. 

Il focus si è poi spostato sui singoli: “Perchè Gega al posto di Allegretto nello schieramento iniziale? Erano in ballottaggio, ma Allegretto venerdì e sabato ha avuto la febbre alta. Altri nello spogliatoio misuravano la febbre e speriamo di non contagiarci. Lunetta l’ho sostituto perché stava calando, non riusciva più a fare le due fasi come nel primo tempo e quindi serviva un giocatore che desse più respiro, profondità e uno contro uno. Jimenez come Luperini e Stoppa può ricoprire il ruolo di centrocampista di squilibrio, che in fase di non possesso diventa centrocampista puro. Quaini, dopo la partita di Latina, ha confermato di essere in un buon momento, dà più sostanza ed equilibrio rispetto ad altri, senza dimenticare che abbiamo anche Di Tacchio e Sturaro. L’infortunio di Anastasio? Ha accusato un colpo della strega, speriamo in due o tre giorni possa passare questo problema. Inglese pensiamo possa iniziare la riatletizzazione la prossima settimana, con il Trapani potrebbe essere a disposizione. Tra lui e Guglielmotti sono altre due pedine che vorremmo recuperare. Dini è un ragazzo straordinario, dà sicurezza e serenità. Mi piacciono i portieri che non fanno la parata salva-risultato ma che ti puliscono l’area sui cross e fanno stare tranquilla la squadra nel reparto difensivo. L’ingresso di Dalmonte che ha sfiorato il gol? Prima non avevamo le caratteristiche giuste e dovevano buttare nella mischia un giovane in un momento non bello. I giovani hanno dato il loro contributo ma hanno bisogno di crescere”.

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