Era il giorno più atteso ed a Catania è andato in scena l’incontro tra i professionisti che assistono la proprietà dell’ACR Messina ed i potenziali acquirenti, rappresentati da un gruppo variegato di imprenditori nel quale per la verità alcuni nomi non sono ancora ufficialmente usciti allo scoperto.
A fare il punto sull’incontro è il commercialista catanese Isidoro Torrisi, già presidente del club prima del passaggio di testimone a Pietro Lo Monaco: “Il faccia a faccia con Leonardo Termini ed Antonio Fazio (commercialista ed avvocato della cordata interessata all’acquisto, ndc) è durato poco più di un’ora. Al termine abbiamo anche sorseggiato un buon caffè”.
Sarebbero stati fugati i dubbi, legittimi, di chi sembrerebbe intenzionato a subentrare nella gestione di una società che aveva passività superiori al milione di euro nell’ultimo bilancio depositato presso la Camera di Commercio: “Abbiamo completato un ampio resoconto dei conti del club, smentendo i numeri diffusi negli ultimi giorni a Messina, che non sono affatto veritieri”.
In riva allo Stretto le ultime indiscrezioni quantificavano infatti in una cifra ancora superiore il passivo del club: “Mi è stato riferito di debiti pari ad un milione e 600.000 €, ma questa cifra fa riferimento alle passività complessive di un’intera annata e non contempla il milione di euro che è stato ripianato dalla proprietà. In pratica non si è tenuto conto delle anticipazioni del presidente, che hanno consentito di abbattere i debiti fisiologici fino alla somma di 600.000 €”.
Numeri sorprendenti perché nell’anno solare 2013 le somme immesse da Lo Monaco per colmare il “rosso” erano state pari ad appena 40.000 €, almeno a leggere l’ultimo bilancio disponibile. Nei successivi dodici mesi l’imprenditore campano avrebbe messo mani al portafoglio con un’esposizione decisamente più corposa, come assicura Torrisi: “Se i ricavi sono stati davvero ridotti e dalla Lega è arrivato ancora meno è normale che il direttore abbia dovuto metterci una pezza”.
Il commercialista catanese interviene anche sul “mistero” del consuntivo 2014 non ancora disponibile alla Camera di Commercio, dopo l’approvazione dello scorso 25 giugno: “È stato depositato l’8 luglio e sarà disponibile una volta trascorsi i tempi tecnici ordinari, quantificabili in quindici giorni”. La data fatidica dovrebbe essere quella del 23 luglio, anche se il gruppo che fa riferimento ad Arturo Di Napoli e Carmelo Picciotto ha già assicurato di avere ottenuto i relativi incartamenti unitamente ad una relazione aggiuntiva sui successivi sei mesi di gestione (gennaio – giugno 2015), nei quali il debito – almeno ipoteticamente – sarebbe potuto nuovamente lievitare.
Ultima battuta sul revisore dei conti, la dottoressa Isabella Gravina, che ha recentemente rassegnato le dimissioni: “È già stata sostituita da un professionista della provincia di Catania di nostra fiducia”. Le rassicurazioni di Torrisi basteranno per imprimere una svolta alla trattativa ed avvicinare l’agognata fumata bianca o la caldissima estate messinese è appena iniziata?