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Torrenova, Lavecchia: “Stagione incredibile. Con i sacrifici raggiunto il paradiso”

Tra le persone che lavorano all’interno di Torrenova, Luigi Lavecchia è probabilmente il trait d’union di tutto. “Coach Lavecchia” per tutti, “Luigi” per molti, “Lavecchia” per gli addetti ai lavori, è sicuramente una delle personalità che in Cestistica Torrenovese rappresenta maggiormente lo spirito di programmazione, orgoglio e sacrificio che ne ha contraddistinto il proprio DNA in questi 6 anni e che nell’ultima avvincente e meravigliosa stagione sportiva ha portato la promozione in Serie B Nazionale.

Coach, una stagione incredibile! Ci racconti le tue sensazioni non appena hai realizzato di aver vinto?
«Hai ragione, è stata davvero una stagione incredibile! Ho capito che avremmo vinto dopo le due gare di finale playoff perse di poco, incerottati, cortissimi in panchina: il nostro carattere e la nostra voglia di vincere mi avevano dato serenità per gli spareggi. Una partita però non si vince mai prima ma solo giocandola e tornando con la mente alla sera di Ferentino quando la sirena finale è suonata mi sono sentito travolto dalla soddisfazione e contemporaneamente sereno perché avevamo lavorato bene, con serietà, passione, sacrificio per raggiungere questo obiettivo. Ed aver vinto dopo essere stati criticati è stata la risposta migliore dopo il silenzio!»

Cestistica Torrenovese
Luigi Lavecchia (Torrenovese)

Sei nel basket da oltre vent’anni. Credi sia la squadra e la società migliore in cui tu sia stato?
«Sicuramente la prima in una che opera con continuità! Nelle mie esperienze passate sono sempre stato costretto a ricominciare: ben 4 volte in 18 anni e ovviamente non si costruisce nulla ma si creano solo false illusioni. A Torrenova abbiamo invece trovato le condizioni ottimali per lavorare, progettare ed ottenere risultati. Certo: 4 promozioni in 6 anni rappresentano un percorso da record che, forse, ci ha portati più in alto delle aspettative. Ma se si mettono insieme gruppi vincenti, senza spendere, checché se ne dica in giro, cifre “sontuose”, i risultati arrivano. L’unico rammarico, che rimane come un’ombra sullo sfondo di tanta soddisfazione, è di non avere più accanto i compagni dell’inizio: la Cestistica ha festeggiato i 6 anni di età esattamente la sera in cui abbiamo festeggiato la B con i nostri tifosi! Non avere accanto chi ha dato il suo contributo anche per ottenere questi risultati mi è dispiaciuto. Non discuto le motivazioni delle scelte: ognuno è arbitro del suo destino. Ma neanche un cenno, una telefonata, una discussione… questo mi ha ferito. Per fortuna altri dirigenti si sono appassionati ed hanno dato il loro prezioso contributo per il raggiungimento di questi prestigiosi risultati! Piero, Stefano, Luciano, Calogero, Salvatore, Dario, Angelo, Kevin, Giuseppe, i ragazzi dell’Ufficio Stampa e, non ultimi, i meravigliosi partner che ci hanno accompagnato, affiancato, consigliato e sostenuto nel corso di questi anni».

Una cavalcata meravigliosa, piena di ostacoli. Come hai vissuto questa stagione?
«Ogni stagione è nuova ma, anche, uguale a quelle precedenti. Gli infortuni nei momenti cruciali, i “cambi” al roster necessari ed oculati. Non è stato facile, quest’anno, allenarsi in 10: sembra assurdo, ma è così. Va riconosciuta la grande dedizione dei ragazzi che hanno tenuto duro anche nei momenti di maggiore difficoltà ed il grande lavoro di coach Jorge Silva: umiltà, resilienza, professionalità, capacità di motivazione hanno contribuito a creare il gruppo vincente, così vincente da arrivare in B!»

La Torrenovese posa dopo la vittoria

Sei anche il responsabile del Settore Giovanile: che giudizio dai alla stagione dei ragazzi?
«Proprio per la possibilità di avere continuità nel lavoro iniziamo a vedere i frutti di quanto, negli anni passati, è stato fatto insieme a coach Basilio Agnello, che purtroppo in questo momento non fa parte dello staff. Gli Under 13 sono un bel gruppo su cui lavorare per ottenere buoni risultati. Dobbiamo lavorare però molto di più sul settore giovanile e sui nostri giovani: credo che nel giro di qualche anno vedremo qualche promettente ragazzo locale debuttare in Prima Squadra»

Credi Torrenova sia pronta per la Serie B?
«Credo che al momento si stia ancora in uno stato di “beata incoscienza” al pensiero del traguardo raggiunto che porterà Torrenova alla ribalta del basket nazionale. All’indomani della vittoria di Ferentino mi sono trovato a scriverlo: adesso ci renderemo conto in che “guaio ci siamo cacciati” (ride, ndr). Neanche il tempo di darsi un assetto per il massimo campionato regionale che già dobbiamo riorganizzarci per affrontare un campionato Nazionale. Capite che incredibilità? Credo che Torrenova debba sentirsi orgogliosa e rendersi conto che farà parte della terza serie del basket italiano. In-cre-di-bi-le. Solo con la stessa serietà, professionalità, competenza e passione che ci ha permesso di arrivare fin qui ci saremo pronta per la Serie B: Torrenova però ci vuole bene e ci seguirà!»

È presto per poterlo immaginare, figuriamo per dirlo: che campionato di Serie B sarà?
«Credo sia troppo presto per dirlo perché partiamo da poche certezze e molte incognite. Guardando a chi siamo oggi, però di una cosa sono certo: sarà un campionato di Serie B avvincente ed appassionante!»

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