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Torrenova, Frenis: “Cuore e impegno consentono di ridurre il gap con le altre”

Da tre anni è in pianta stabile nell’organigramma societario. L’impegno è coinciso con il raggiungimento della serie B al termine dei playoff nazionali vinti a Ferentino e un coinvolgimento sempre più attivo nella dirigenza della Cestistica Torrenova. Antonio Frenis riveste il ruolo di general manager di una squadra che per inventiva e capacità di utilizzo delle risorse non è seconda a nessuno. Questo il pensiero sull’ultimo atto della stagione appena conclusa: “Non possiamo nasconderci, è stato fondamentale aver ottenuto la salvezza già al primo turno dei playout perché eravamo ben consapevoli che affrontare un secondo turno nazionale sarebbe stato un autentico sforzo sia da un punto di vista tecnico che su un piano logistico, al termine di un anno logorante”. 

Torrenova
Torrenova celebra la salvezza in serie B

Varese ha dato vita ad una serie appassionante. Pur in un campionato condizionato dall’assenza obbligatoria del pubblico dai palazzetti è risultata determinante la conquista del fattore campo. “Abbiamo notato un grande atteggiamento da parte dei nostri giocatori nella decisiva gara cinque. La partita è stata interpretata al meglio e non ha avuto storia a differenza delle altre, molto equilibrate. Si è trattato di una serie alla pari. Varese era una squadra quadrata e che poggiava su un’ottima miscela di giocatori esperti e giovani, forte di alcune individualità di spicco come Allegretti, che potrebbe ancora recitare al piano superiore. Hanno avuto problemi col Covid ma da gara tre hanno recuperato tutti: abbiamo vinto con merito”.

Il successo più bello è stato rappresentato dalla costruzione della squadra. L’unione dello spogliatoio ha fatto da trampolino per ottenere la salvezza in un raggruppamento molto ostico come quello settentrionale, come conferma il dirigente del club nebroideo. “La squadra è stata superlativa, composta da splendidi ragazzi. L’attaccamento a Torrenova è stato pressoché totale. Le lacrime viste al termine di gara cinque ci hanno colpito e il fatto che i ragazzi siano rimasti anche qualche settimana dopo la fine di una stagione così stressante è la dimostrazione di un gruppo sano. Sappiamo di poter fare stare bene i giocatori, anche quelli che hanno militato qui nel recente passato ci hanno chiamato per complimentarsi per l’obiettivo raggiunto. È la dimostrazione che pur avendo meno risorse a disposizione di altre piazze con il cuore e l’abnegazione riusciamo a colmare questo gap”. 

Torrenova
Il gm Frenis e il ds Fiasconaro

L’arrivo in panchina del campano Maurizio Bartocci ha caratterizzato il finale di stagione regolare e i playout. Il tecnico si è fatto apprezzare dalla piazza e la decisione di ripartire da lui è stata consequenziale: “Da uomo esperto, che conosce la pallacanestro, si è subito immedesimato al meglio nella nostra realtà. Ha compreso la nostra dimensione e anche dal lato umano ha dimostrato ottime qualità. Lo staff tecnico da lui capeggiato e il direttore sportivo Massimiliano Fiasconaro hanno iniziato le valutazioni sulla nuova squadra, tesserando Thomas Tinsley e confermando Sebastiano Perin. Toccherà alla dirigenza operare per provare a rispettare le esigenze del tecnico”. 

Torrenova già da alcune stagioni si conferma una squadra che mette in risalto i propri giocatori. Questi diventano poi particolarmente appetiti sul mercato grazie ai numeri collezionati in maglia gialloblu. “Sono contento che anche questo campionato sia servito per molti giocatori da vetrina per raggiungere club ambiziosi, come confermato dalla firma di Gloria a Jesi o di Guerra a Empoli. Noi sappiamo di dover operare così e proseguiremo su questa linea di condotta, nel pieno rispetto delle nostre idee”. 

Maurizio Bartocci
Il riconfermato tecnico di Torrenova Maurizio Bartocci

Le prossime mosse societarie dipenderanno inevitabilmente anche dall’inserimento nel futuro raggruppamento. Le prime bozze vedrebbero i gialloblu inseriti con formazioni di Emilia, Marche e Abruzzo. La speranza di tutti è la fine dell’emergenza ma il basket sa di dover sempre avere a che fare con una situazione precaria, che dà poche certezze. “Attendiamo di conoscere la composizione del girone d’appartenenza e tutte le decisioni conseguenti. Ovviamente prediligeremmo un inserimento al Meridione dopo due anni difficili per le lunghe trasferte. Ad ogni modo qualsiasi raggruppamento è molto complicato tecnicamente. Veniamo da un anno molto difficile, in cui siamo stati chiamati a fare tanti tamponi ed evitare contatti. Il Covid comunque è un nemico tutt’altro che sconfitto, per cui restiamo in stand by anche con la campagna abbonamenti, per capire l’evoluzione della situazione e le decisioni di chi di dovere”. 

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