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Torrenova, Bolletta: “Nei playout serve concentrazione. Bene il fattore campo”

Nonostante la giovane età è uno degli atleti più esperti della Fidelia Torrenova. Ai microfoni di Radio Doc è intervenuta l’ala Luca Bolletta, uno specialista che ormai da diverse stagioni consecutive milita in serie B. Il giocatore ha analizzato il match vinto in rimonta contro Pavia e si è proiettato all’imminente avvio della bagarre salvezza.

Fidelia Torrenova
La Fidelia Torrenova celebra un successo

“Era una partita molto importante sia a livello di morale che per la certezza di poter contare sul fattore campo nei playout. So quanto questo può contare per averli disputati nel recente passato con lo svantaggio di dovere giocare in trasferta. Credo che sui quaranta minuti abbiamo espresso un basket migliore. Non siamo partiti bene subendo quasi cinquanta punti nel primo tempo e andando sotto anche di tredici. Per noi era un match determinante. Sapevamo che dovevamo tenere duro in difesa per accorciare il margine e lo abbiamo fatto nel secondo tempo. Abbiamo segnato con diversi giocatori e questo ha pesato tanto. Dobbiamo capire che tipo di squadra siamo, lottiamo dall’inizio dell’anno per salvarci. Sappiamo di non avere quel talento offensivo per arrivare a 80-90 punti, per cui specie in casa nostra sappiamo di poterne concedere massimo settanta, impegnandoci principalmente in difesa”.

Luca Bolletta
L’ala pattese Luca Bolletta (Torrenova)

L’ex Costa d’Orlando spiega come lo spogliatoio ha vissuto l’avvicendamento della guida tecnica e il lavoro necessario per acquisire i nuovi automatismi tattici. “In qualsiasi squadra occorre tempo per assimilare il cambio di allenatore, acquisire le nuove idee tattiche e ottenere i risultati che si vogliono. Dopo aver perso a Piadena un match fondamentale adesso stiamo cambiando alcune cose e la squadra si sta abituando a farle. L’innesto di Guerra ci ha dato una mano anche per sopperire alle problematiche fisiche dei due playmaker. Eravamo con un senior in meno, adesso mi interessa solo centrare la salvezza facendo il meglio possibile. I playout sono gare che non c’entrano nulla col resto della stagione, differenti dai playoff perché lì se perdi al massimo non sali. Ai playout invece devi avere massima concentrazione e determinazione. Sono gare secche e la cosa più importante è ottenere i tre successi per chiudere la serie salvezza”. 

Ragusa
La palla a due di Ragusa-Torrenova

La sua scelta di giocare per il team gialloblu è giustificata da una precisa volontà di rimanere vicino casa in una stagione caratterizzata dal Covid e da un girone logisticamente molto difficile. Le formazioni siciliane affrontano infatti squadre lombarde, con tanti problemi relativi alla programmazione delle trasferte. “Da due anni le squadre siciliane sono inserite in un girone infernale con trasferte a livelli di serie A prendendo aerei difficili da reperire. È stato un torneo strano e diverso dal solito. Spero che la Sicilia torni a fare parte del girone meridionale classico che arrivava sino alla Campania, invece di dover viaggiare così tanto. Il Covid ha influenzato molto la mia scelta professionale. Volevo rimanere vicino casa perché andare fuori quest’anno mi sembrava non opportuno. Conoscevo coach Condello, con cui ho condiviso due anni e sapevo di trovarmi in una situazione familiare. A livello personale è stato tutto molto altalenante così come l’andamento della squadra. Spero che gli obiettivi di inizio stagione vengano raggiunti da Torrenova ma credo che sul campo si stia vedendo il nostro impegno per centrare il mantenimento della serie B che sarebbe la cosa più giusta per questo club”.

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