La Libero Grassi è giunta alla 28esima edizione ed è ormai una delle manifestazioni più longeve e importanti della Sicilia e dell’intero Meridione. Nata per non far dimenticare il suo sacrificio in difesa del diritto al lavoro onesto e dignitoso e il “no” al racket delle estorsioni, che gli costò la vita. Grassi ha tracciato una via maestra sulla quale molti hanno cominciato lentamente a camminare.
Dopo avere raggiunto il tetto degli 807 partecipanti nel 2008, nelle ultime cinque edizioni si è avuta una presenza media di 435 presenze, che la rendono comunque la più partecipata della Regione. Numeri che saranno leggermente superati quest’anno. La logistica è stata spostata sul lungomare di Patti Marina, dove i familiari al seguito hanno modo di assaporare un anticipo di mare.
I corridori toccheranno i comuni di Gioiosa Marea, Piraino, Brolo, Naso, Sinagra e Ficarra, prima del rientro a Patti, dove si conclude il percorso corto che misura 82 chilometri. Il percorso lungo prevede invece, a 800 metri dal traguardo, un cambio di direzione e prosegue sulla salita di Braidi, Moreri Santa Maria di Montalbano, poi San Piero Patti, Colla di Librizzi, la scalata del famoso Muro di Santo Pietro nel comune di Montagnareale prima di tornare sul lungomare dopo aver percorso 135 chilometri.
Nelle ultime cinque edizioni si sono piazzati sul gradino più alto del podio nell’ordine: Russo Alfio Gabriele nel 2013, Francesco Pizzo nel 2014, Riccardo Formica nel 2015, Baldassarre Barbera nel 2016 e Antonino Di Pietro, a sorpresa, nel 2017. Quest’anno il favorito è ancora Barbera, che ha già vinto tutte le Gran Fondo alle quali ha partecipato in questo scorcio di 2018 ed è in gran forma. La sua specialità è l’attacco da lontano in salita e alla Libero Grassi le salite non mancano. Diverso è il discorso per la Mediofondo di 82 chilometri, le cui ultime edizioni hanno visto le vittorie di Formica, Caputo, Avallone, Calabrese e ancora Riccardo Formica che lo scorso hanno ha battuto in una lunghissima volata Calabrese per una inerzia.