Ben 46 gol in 96 presenze. Dici Vittorio Torino e pensi a quel Messina targato Emanuele Aliotta capace di fare il doppio salto dalla Serie C2 alla B tra il 1999 e il 2001, con l’attaccante di S.Giorgio a Cremano autentico protagonista di quelle stagioni indimenticabili. Nel torneo che spalancò di nuovo le porte alla cadetteria dopo un travagliato decennio, Torino realizzò 13 reti in 34 presenze, decidendo l’ultimo ed anche unico precedente tra i giallorossi e la Fidelis Andria in terra di Puglia.
Era il 18 febbraio del 2001 ed esattamente come successo all’andata, il Messina cerca contro i biancoblù i tre punti per dimenticare le amarezze del derby con il Catania, vittorioso al “Celeste” nel turno precedente con un perentorio 0-2. La doppietta di Ambrosi aveva lasciato il segno in una squadra che con l’arrivo di Carlo Florimbi in panchina aveva macinato punti scalando posizioni, fino a contendere al lanciato Palermo di Cappioli e La Grotteria il primato in classifica. Allo stadio “Degli Ulivi” di Andria, i peloritani si trovano di fronte una squadra con assoluto bisogno di punti salvezza.
Dopo un primo tempo attento e senza troppi squilli, la premiata ditta Buonocore-Torino confeziona il gol vittoria e la marcia verso il primato può così riprendere: “Sono passati tanti anni – dice l’attaccante campano – ma ricordo chiaramente che venivamo da un periodo non bello per la sconfitta nel derby con il Catania che aveva segnato un po’ tutto l’ambiente e andammo persino in ritiro. La Fidelis Andria aveva un disperato bisogno di punti visto che erano in fondo alla classifica, quindi fecero la partita della vita. Enrico mi fece un assist dei suoi, io fui bravo a resistere alla carica dei difensori e a battere il portiere con un potente diagonale all’incrocio”.
Il legame tra i colori giallorossi e Vittorio Torino è ancora molto forte: “Nutro sempre grande affetto – ha dichiarato – e pur essendo lontano seguo le prestazioni del Messina. Mi fa piacere vedere che stanno facendo bella figura in un campionato difficile e con un allenatore emergente come Arturo Di Napoli. Lo meritano sia i tifosi che la città in generale. Poi anche oggi mi sento spesso con i compagni di allora come Gigi Corino, Pippo Romano o lo stesso Enrico e gira e rigira si ritorna sempre a parlare di cosa siamo stati in grado di fare a Messina ”.
Ritornando a quella stagione 2000/2001, per Torino non ci sono che bei ricordi legati alla promozione in Serie B nonostante il suo errore dal dischetto ad Avellino: “Eravamo neopromossi però la nostra era una grande squadra. – ha dichiarato – Non si poteva non ambire almeno ai playoff e così è stato. Messina è una piazza importante ed esigente, era impensabile immaginare un’annata di metà classifica. Dopo un inizio un po’ a rilento abbiamo fatto delle prestazioni assolutamente straordinarie. Florimbi? Ci diede grande serenità e tranquillità, ha capito la forza della squadra ed è sempre stato certo che i risultati sarebbero venuti”.