Calcio

Torino: “Messina piazza calda ed esigente. Basta poco per riaccenderla”

Per tre stagioni è stato tra gli idoli indiscussi della tifoseria, infiammando il “Celeste” a suon di gol (48 tra campionato e playoff, più 10 in Coppa Italia). Capitoli ricchi di emozioni: una promozione sfumata in finale contro il Benevento, il successivo approdo in C1 dopo un campionato stradominato e poi la grande amarezza per il penalty fallito ad Avellino, che costrinse il Messina a rimandare l’appuntamento con la promozione in B, arrivata ai playoff superando Ascoli e Catania, epilogo della sua avventura in riva allo Stretto.

Enrico Buonocore e Vittorio Torino a Ravenna

Vittorio Torino, intervenuto nella diretta Facebook di Orawebtv, ha sfogliato l’album dei ricordi: “Chi ci ha giocato sa che Messina è una piazza esigente e calda ma se presa per il verso giusto può darti tanto. So che la città ha grande fame ed è pronta ad esplodere. Basta pochissimo per creare il giusto entusiasmo e si avrà la giusta miscela per ottenere grandi cose. Sulla mia pelle ho vissuto grandi emozioni, ricordo il derby vinto col mio gol alla “Favorita” di Palermo dopo 42 anni“. 

Il bomber ha ricordato il suo vecchio presidente, formulando un augurio a Rocco Arena, attuale presidente del Fc: “Sono arrivato a Messina quando il club giallorosso stava rinascendo con il presidente Emanuele Aliotta. Spero che Arena possa ripetere questo percorso virtuoso. Col mio presidente squadra, tifoseria e città remavano tutti dalla stessa parte. Si deve tornare a parlare di calcio, conta quello per far divertire i tifosi che soffrono da tanto tempo, ma serve ovviamente programmazione”.

Vittorio Torino ha indossato per sei anni la maglia del Messina

L’amore per la piazza nella quale si è espresso ai massimi livelli nella sua carriera è ancora oggi intatto. Il disappunto di Torino, tuttavia, nasce su un unico aspetto: “Il legame che ho con la città è forte, il cuore è sempre rimasto a Messina e sicuramente ci tornerò a breve. Ho seguito entrambe le squadre durante l’anno, però il giorno del derby non mi capacitavo perché di Messina ne esiste solo uno. Non è facile fare calcio al Sud, ma pur essendo una scelta coraggiosa tutto viene sempre ripagato”.

Dopo aver vissuto a Messina tanti momenti indimenticabili, Torino si dedica adesso alla ricerca di giovani di prospettiva: “Attualmente lavoro come scout per il Bologna di Saputo, un domani chissà se potrò riabbracciare il mio cuore giallorosso. Messina è stupenda come città e per la gente. I miei sei anni spesi là sono indimenticabili e chiunque vorrebbe tornare in riva allo Stretto”. 

Daniele Straface

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