E’ passato un girone intero e tante situazioni sono cambiate ma la prova di forza espressa dalla Manital Torino al PalAlberti rimane impressa nella mente degli appassionati. I gialloblu piemontesi dopo numerose vicissitudini fisiche, che hanno minato il gruppo di Pillastrini, giocarono una delle migliori partite della stagione, potendo contare sull’organico al completo ed espugnando con forza il parquet giallorosso col punteggio di 69-76.
La Barcellona che affronterà Torino è però una squadra profondamente diversa rispetto a quella sconfitta avvenuta a fine dicembre. Innanzitutto in panchina, dove coach Marco Calvani, finalista lo scorso anno in serie A alla guida dell’Acea Roma, ha sostituito Giovanni Perdichizzi (nel mezzo anche l’interregno di Ugo Ducarello, ndc); quindi in campo, con Natali recuperato dopo i problemi fisici di inizio stagione e l’innesto del giocatore torinese Gabriele Ganeto.
Stefano Pillastrini loda le qualità degli avversari che si frappongono sulla rincorsa della sua squadra al quarto posto, utile per il vantaggio del fattore campo al primo turno dei playoff.
“Barcellona è una delle squadre più forti del campionato, partita con l’obiettivo chiarissimo di vincere e di conquistare la serie A. Ha avuto problemi in corsa, ha cambiato allenatore e assetto, ha aggiunto giocatori, e oggi è praticamente dentro i playoff, anche se ufficialmente li deve ancora conquistare. Come tutte le squadre fortissime che vivono una stagione altalenante, quando ci si avvicina alla post season diventa ancora più pericoloso affrontarle. Non ha punti deboli, ma di contro ha tante armi a sua disposizione: dovremo giocare al massimo per ottenere i due punti”.
L’ex tecnico di Montegranaro analizza le differenze con la squadra affrontata nel girone di andata.
“L’innesto di Ganeto e il rientro di Natali aumentano la loro duttilità e le loro rotazioni: il cambio di allenatore ha cambiato la filosofia alla base. Prima erano una squadra molto votata all’attacco, adesso stanno cambiando pelle. Ho la sensazione che siano molto più attenti, vedendo le loro ultime partite, all’aspetto difensivo”.
Torino è reduce dal blitz esterno nel derby di Casale che ha chiuso un periodo nero, caratterizzato da tre sconfitte in serie.
“Abbiamo qualche problema fisico, ma come tutti a questo punto della stagione. Siamo mediamente in buone condizioni, mentre mentalmente siamo nel periodo preparatorio ai playoff, che abbiamo ormai conquistato. Dobbiamo arrivarci nelle migliori condizioni tecnico-tattiche possibili e ogni giorno è una tappa di avvicinamento al momento clou della stagione. Arrivarci con delle vittorie e con un bagaglio tecnico collettivo pronto, sarebbe molto importante”.
Tra i singoli di una delle corazzate del campionato di Adecco Gold è toccato al capitano Marco Evangelisti, ex di turno avendo vestito la maglia di Barcellona (nel 2008 in serie A Dilettanti, ndc) raccontare le emozioni della vigilia.
“Rispetto all’andata Barcellona è cambiata molto, compreso l’allenatore. Stanno giocando molto bene, al PalAlberti abbiamo fatto affiorare tutti i loro problemi vincendo sul loro campo: penso che sarà un’altra partita, sembra abbiano fatto il salto di qualità”.
Torino è apparsa in ripresa dopo tre sconfitte, vincendo il derby a Casale. La squadra proverà ad insidiare il terzo posto di Biella.
“Stiamo giocando meglio, stiamo mettendo a posto alcune cose e un po’ alla volta tutti stiamo raggiungendo la forma migliore. Obiettivamente nelle ultime due partite perse abbiamo giocato bene, il problema è stato il non essere riusciti a conquistare i due punti. Con Casale invece siamo riusciti a portare a casa anche punti per la classifica. Dobbiamo continuare così”.
La stagione di Evangelisti raccontata dalle sue cifre (10,4 punti in ventinove minuti d’impiego sul parquet) sottolinea l’importanza di un giocatorie nevralgico per lo scacchiere gialloblu.
“Ho avuto un periodo di calo, ora mi sento meglio. All’inizio abbiamo giocato con rotazioni ridotte, alla lunga una flessione è fisiologica: non si riesce più a rendere come prima. Ma ora mi sento molto bene, il peggio è alle spalle”.
Infine sottolineatura ai pericoli maggiori che possono provenire da una squadra esperta e profonda come Barcellona e al suo duello col cannoniere principe del torneo Alex Young.
“Penso siano la squadra più forte “sulla carta”. Hanno due americani fortissimi, italiani di “serie A”: se la giocheranno fino alla fine, sono in crescita, ai playoff saranno una bella gatta da pelare per tutti. Young si può fermare con le preghiere (sorride… n.d.R). Scherzo, bisogna cercare di limitare le sue caratteristiche tecniche: è un grande giocatore di campo aperto, ha il trattamento di palla e la velocità di un piccolo nonostante sia più di due metri. Quando lo si marca bisogna impedirgli la ricezione, altrimenti diventa difficile”.