Domenica per Tony Cairoli si è conclusa una stagione problematica, con il Covid-19 che ha scombussolato il calendario del mondiale, con diversi impegni ravvicinati e tempi di recupero accorciati tra un Gp e l’altro. Senza dimenticare cadute e acciacchi fisici, che hanno reso più complessa nella fase clou la rincorsa al titolo mondiale.
Il pilota pattese incomincia la sua disamina partendo dall’ultimo appuntamento del circus iridato, che si è disputato sul tracciato di Pietramurata. “Nei turni della mattina la pista era viscida, un po’ pericolosa e non sono riuscito a realizzare un giro buono. Però in entrambe le gare ero partito bene, soprattutto nella seconda dove poi praticamente sono stato buttato fuori pista alla prima curva e mi sono dovuto fermare causa la leva del cambio rotta. È stato un gp sfortunato, in cui ho perso la possibilità di difendere la seconda posizione in campionato”.
Cairoli, già nove volte campione del mondo, si è comunque confermato a dispetto della carta d’identità tra i piloti più competitivi della Mxgp. “Il terzo posto non è risultato da disprezzare, è la quattordicesima stagione su diciassette che riesco a salire sul podio finale di un campionato del mondo, e almeno di questo sono felice: è davvero sorprendente dopo tanti anni di gare. Gajser era difficile da battere quest’anno e dopo la Lettonia il mio ginocchio è peggiorato ogni volta. Non potevo allenarmi o correre a piedi e questo è stato un problema. Ora bisogna tornare al meglio a livello di condizione fisica per riprovarci il prossimo anno”.