E otto. Tony Cairoli è sempre più nella leggenda. Non conosce fine nel motocross la favola del centauro pattese della Ktm che si è nuovamente laureato campione del mondo, cogliendo il sesto trionfo consecutivo dal 2009 ad oggi nella classe regina dello sterrato, la MXGP, fino allo scorso anno ribattezzata MX1. Ad essi vanno aggiunti anche i due titoli in MX2 del 2005 e 2007. Numeri straordinari, che rendono l’idea della grandezza di Cairoli: 72 GP vinti sui 170 disputati, con 118 podi complessivi. Il pattese non pare intenzionato a fermarsi. Nel mirino, adesso, c’è il record assoluto del belga Stefan Everts, con 10 titoli e 101 GP. Nella storia del motociclismo italiano solo Giacomo Agostini (15 titoli), Carlo Ubbiali e Valentino Rossi (9) hanno vinto di più.
L’ottava meraviglia è diventata realtà con il quinto posto nella prima manche del GP di Goias, a Trindade, in Brasile. Obiettivo centrato in anticipo grazie al vantaggio accumulato sul belga Jeremy van Horebeek (Yamaha), il primo degli inseguitori. Cairoli non ha preso troppi rischi in gara-1, vinta da Max Nagl (Honda) davanti a Steven Frossard (Kawasaki) e Kevin Strijbos (Suzuki), chiudendo con i pugni al cielo. In gara 2 si è invece aggiudicato il terzo gradino del podio e la medesima posizione nella classifica finale del Gran Premio. Il numero 222 ha prevalso in stagione con una impressionante regolarità, non conoscendo ostacoli: ben 15 vittorie (5 doppiette) in 16 round. E dire che il 2014 è stato per lui l’anno del forte dolore provato per l’improvvisa scomparsa del padre Benedetto, cui era legatissimo. Cairoli, però, è riuscito a non abbattersi, dimostrandosi più forte di tutto e di tutti, sino alla matematica certezza del successo finale ottenuta in Brasile. All’arrivo Claudio De Carli, raggiunto dall’intero team con le t-shirt celebrative, lo ha omaggiato con lo champagne. Cairoli può adesso festeggiare l’ennesimo titolo insieme alla fidanzata Jill Cox, ai familiari ed agli amici di sempre. In attesa di scrivere una nuova pagina di una storia che sa già di leggenda.
La scalata di Cairoli verso l’ottavo trionfo:
