Il clamoroso sciopero attuato dalla squadra e dal tecnico Cristiano Lucarelli a fine gennaio ha acceso i riflettori sul Messina. Il presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, l’ex romanista Damiano Tommasi, sta seguendo in prima persona le sorti del club. La conferma arriva ai nostri microfoni dal diretto interessato: “Siamo in contatto quotidianamente con i tesserati dell’ACR. Le problematiche sono legate ovviamente alle situazioni ereditate dalla nuova dirigenza dopo il passaggio di quote del club. La proprietà sta valutando nel dettaglio la situazione. Credo vogliano ridare continuità al progetto, i presupposti per uscirne ci sono”.
Il neo-presidente Franco Proto e i suoi collaboratori sono chiamati a rispettare la prossima scadenza del 16 aprile, data entro la quale andranno versati stipendi e contributi di gennaio e febbraio, ma anche a fare i conti con gli esborsi non onorati in precedenza. Tommasi conferma la possibilità di rimodulare gli accordi contrattuali, per “spalmare” – anche in ottica 2018 – le uscite previste: “Possono revocare i precedenti contratti e stipularne dei nuovi, anche per programmare meglio il futuro. La sostituzione della fideiussione sarà ovviamente un altro aspetto chiave”.
Nelle scorse settimane si era parlato anche del fondo di solidarietà e sul punto il presidente dell’Aic tiene a fare chiarezza: “È ovvio che l’accesso a questi fondi è consentito al Messina, così come agli altri club in difficoltà, ma tutti noi crediamo e speriamo che non debbano mai ricorrerci. Va chiarito infatti che attingono a queste risorse straordinarie soltanto le società che per una grave crisi economica non si iscriveranno al campionato successivo. Non è quindi il caso dell’ACR”.
L’Aic segue con attenzione terza e quarta serie: “Ci sono tante situazioni delicate, anche in D. Questi campionati sono soggetti alle difficoltà economico-finanziarie delle società, che preoccupano ma rappresentano anche uno stimolo a cambiare le norme di accesso ai campionati”.
Tommasi concorda infatti con il presidente della Lega Pro Gabriele Gravina, che ha già programmato una rimodulazione dei controlli attuati dagli organi competenti: “Il nuovo rating prenderà come riferimento parametri più stringenti. Chi si iscrive dovrà dimostrare di potere concludere il torneo rispettando gli impegni. Bisogna garantire il sistema con una gestione trasparente, perché altrimenti un club che a metà stagione alza bandiera bianca origina un danno anche per le altre e falsa le classifiche. Tutti devono gareggiare alla pari”.
Le verifiche bimestrali sui conti non si è rivelato infatti totalmente esaustivo: “I calciatori sono lavoratori dipendenti che a fine mese hanno diritto allo stipendio, ma spesso questo non avviene. Il controllo bimestrale è efficace, ma le sanzioni sportive forse no. È assurdo che arrivino magari l’anno dopo, mentre una squadra non virtuosa si è magari comunque imposta sul campo”.
Quando verrà comminato il -2 atteso dal Messina, che spera invece di scongiurare un’ulteriore penalizzazione per la grana fideiussione? “Sinceramente non possiamo essere certi che arriverà già quest’anno. Un ritardo nelle pronunce o un ricorso possono cambiare le carte in tavola. È successo negli anni scorsi con altre squadre, con le penalizzazioni che sono poi arrivate l’anno dopo. Ecco perché invochiamo una svolta”.
Cristiano Lucarelli ha ribadito che il 90% dei calciatori italiani non arriva a percepire 1.500 euro al mese e per questo ha deciso di condividere le rimostranze del suo gruppo. “Non ho sentito Lucarelli, che fa riferimento alla sua associazione di categoria, mentre ho un contatto diretto con i tesserati del Messina. È evidente che Cristiano parla ancora con lo spirito del calciatore. Il pubblico ha una percezione errata, non tutti vivono nel benessere economico dei “top player”. Ed i controlli bimestrali hanno consentito a tante società di non pagare mensilmente, ma solo ogni sessanta giorni”.