Arnaud Demare si conferma il miglior sprinter del 105esimo Giro d’Italia di ciclismo e si aggiudica la terza vittoria – rigorosamente in volata – dopo quelle concluse a Messina e Scalea (Cosenza), conquistate consecutivamente. A Cuneo il francese consolida il proprio primato nella classifica a punti, che gli permette di esibire la maglia ciclamino, precedendo il tedesco Phil Bauhaus, secondo, e il veterano fra gli uomini-jet, l’inglese Mark Cavendish. Il velocista dell’Isola di Man finora si consola con il trionfo in uno dei tre arrivi in Ungheria, a inizio Giro.
Tris di Demare a parte, in effetti, la notizia del giorno è legata al francese con ben altre ambizioni, Romain Bardet, costretto ad alzare bandiera bianca da un virus intestinale, proprio mentre occupava le posizioni di vertice della classifica generale, a 14″ dalla maglia rosa che resta incollata sulle spalle dello spagnolo Juan Pedro Lopez Perez. Il leader di questa edizione della corsa rosa, salvo sorprese, arriverà ai piedi delle Alpi per giocarsi le proprie chance, ma dovrà stringere i denti per conservare quella manciata di secondi che lo separano soprattutto dal portoghese Joao Almeida e dall’ecuadoriano Richard Carapaz, che ha un solo obiettivo: il trionfo a Verona.
La tappa ha vissuto sulla fuga che è definitivamente decollata sul Colle di Nava, dove Mirco Maestri, il francese Nicolas Prodhomme, gli olandesi Pascal Eenkhoorn e Julius Van den Berg, si sono sbarazzati di Filippo Tagliani e tenuto in scacco fino ad alcune centinaia di metri dalla fine il resto del plotone che, però, alla fine ha ingoiato i battistrada, generando lo sprint vinto da Demare. Sabato il Giro da Santena (Torino) si sposterà nel capoluogo piemontese: i corridori dovranno affrontare 147 chilometri e un dislivello di 3 mila metri. Ma è domenica che si comincerà a fare sul serio, con la Rivarolo Canavese (Torino)-Cogne (Aosta) e un arrivo a ben oltre 1.500 metri di quota, dopo altre due salite notevoli. Non una passeggiata.