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Taranto, sfogo del presidente Giove: “Lascio”. Attacco a sindaco, Foggia e Lega Pro

“Lascio”. Clamoroso annuncio del presidente del Taranto, Massimo Giove. Il suo è un vero e proprio passo indietro alla luce della vicenda dello “Iacovone” (che portò al rinvio del match con il Messina), stadio che continua ad essere indisponibile dopo l’incendio provocato dalla tifoseria ospite in occasione della gara contro il Foggia che ha causato ingenti danni, senza che i lavori siano stati ad oggi ancora completati. “Il colpo definitivo – si legge in una nota – mi è giunto al termine della riunione tenutasi in Prefettura, preceduta da rassicurazioni costanti a me ed alla intera tifoseria ionica, nonostante le nostre continue richieste di aggiornamento sullo stato dei lavori. Non ci era stato detto, invece, che i lavori di messa in sicurezza dello Iacovone erano stati effettuati in maniera incompleta, superficiale, raffazzonata. L’epilogo  è noto a tutti: lo stadio rimarrà ancora chiuso. Per quanto? Neanche questo ci è noto saperlo, così come non ci è dato ancora sapere dove si disputerà la partita Taranto-Crotone, di certo, almeno questo lo sappiamo, a porte chiuse”.

Poi l’attacco, durissimo, al Foggia e alla Lega Pro: “Il Taranto, il mio Taranto sta disputando ormai un campionato perennemente in trasferta. I tifosi del Foggia, resisi colpevoli di un atto vandalico senza precedenti, possono felicemente assistere alle partite della propria squadra del cuore e la sua Società, che ad oggi ha subito una sola ammenda di 2000 euro ed una giornata a porte chiuse, può godere della presenza costante dei suoi numerosi tifosi. La nostra squadra invece, amata da altrettanti numerosi tifosi è costretta a disputare gare in trasferta ed a porte chiuse. La Lega Pro ed il suo Presidente, nonostante le nostre continue richieste, non hanno voluto sentire ragioni, “per regolarità del campionato” mi è stato detto. Spero che qualcuno un giorno, sia capace di spiegarmi cosa intendono loro per regolarità, quando Coppa Italia e Campionato sono falsati ancor prima di cominciare, iniziati in colpevole ritardo per le tante nefandezze verificatesi in estate tra retrocessioni e promozioni, radiazioni e ripescaggi, calendari compilati con le “x” in attesa delle decisioni supreme del Collegio di Garanzia, Tar e Consiglio di Stato, ma ci parlano di regolarità. In Lega Pro si dovrebbe ragionare a sistema, a tutela di tutte le società. Il mio Taranto invece è stato abbandonato a se stesso”.

Aspre, inoltre, le parole nei confronti del primo cittadino di Taranto: “In ogni città la Società calcistica che la rappresenta detiene con l’Amministrazione del territorio rapporti idilliaci e di grande collaborazione, per citare solo alcuni dei sindaci che hanno avuto a cuore la squadra della propria città, De Caro ed il suo amore per Bari o il sindaco Marchionna di Brindisi che ha lavorato giorno e notte per garantire un impianto ai propri tifosi. A Taranto questo non è possibile in quanto al suo Sindaco, Rinaldo Melucci, del calcio e del Taranto Calcio non interessa nulla. Lo dimostra la sua totale mancanza di sensibilità al tema, mai una chiamata di solidarietà o rassicurazione così come mai un sopralluogo in prima persona all’impianto sportivo che egli amministra e gestisce. Al Sindaco sta a cuore, probabilmente, solo il suo abbattimento. E non anche una riflessione su dove saremmo dovuti andare a giocare per le prossime due stagioni, mai un incontro, mai un confronto, mai una proposta ed è per questa lunga serie di motivazioni che sono arrivato alla mia decisione. Lascio”. “Da Lunedi prossimo – scrive Giove – il Taranto Fc 1927 andrà ufficialmente in autogestione. In attesa che il Sindaco venga a prendersene gli onori, se ne è capace, ma soprattutto gli oneri. I tanti oneri”.

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