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Tambone: “Spero torni presto l’entusiasmo. Ma siamo davvero in ritardo”

Secondo giorno a Messina per Giuseppe Tambone, il dirigente abruzzese al quale il presidente “in pectore” Stracuzzi dovrebbe affidare le chiavi del club. Tutto subordinato comunque al cambio di proprietà che potrebbe concretizzarsi già nelle prossime ore: “Ho incontrato il massimo dirigente ma è stato un colloquio molto rapido perché il progetto deve necessariamente andare avanti per tappe ed il primo scoglio è rappresentato dalla formalizzazione dell’acquisto del club. In queste ore si sta cercando la quadratura del cerchio. Siamo in contatto con Stracuzzi e presto ci confronteremo su idee e progetti”.

Giuseppe Tambone
Giuseppe Tambone dovrebbe gestire l’area amministrativa del club

Variegato il curriculum del 43enne, che in carriera ha ricoperto diversi ruoli, da quelli di dg e ds a team manager (nel Napoli, stagione 2004/2005) ed osservatore (per la Juventus, nell’anno della ripartenza dalla B, il 2006) ed è specializzato nella gestione di impianti sportivi. A Messina dovrebbe essergli affidata l’area amministrativa: “Dobbiamo confrontarci per capire in cosa posso essere di aiuto. In passato mi sono occupato anche di area tecnica oltre che di gestione societaria. Gestisco anche i ricorsi di diritto sportivo per conto di alcuni club. In questa fase devo capire le necessità e le esigenze del club e soprattutto che tipo di campionato andremo ad affrontare”.  

Tambone è stato dg e ds del Castel di Sangro (tra il 1997 ed il 2002), con la parentesi alla Fermana, e poi ha ricoperto la doppia carica anche nel Chieti e nel Giulianova (tra il 2010 ed il 2012). Direttore generale della Rosetana e del Manfredonia, ad Arezzo gli è stata affidata invece la carica di direttore sportivo. Semplice consulente esterno invece per Sambenedettese, Andria e Sulmona. “Negli ultimi anni ho collaborato dall’esterno con club di C e D, senza ricoprire un ruolo ufficiale nell’organigramma. Ho curato ad esempio la pratica d’iscrizione in D del Taranto, aderendo al “Lodo Petrucci” ed accompagnandoli poi per i primi mesi”.

Giuseppe Tambone
Giuseppe Tambone (a sinistra) in occasione della sua esperienza dirigenziale nel Giulianova

Un’unica esperienza in Sicilia, peraltro da cancellare, nel Milazzo di Peditto: “È stata una parentesi brevissima. In estate il club rischiava penalizzazioni, multe, la perdita dei contributi federali e l’esclusione dal campionato. Riuscii ad evitare tutto questo perfezionando l’iscrizione in extremis. Ma la mia collaborazione poi si è arenata lì. Non avevano le idee molto chiare e dopo essere sceso soltanto una volta nell’isola ho capito che era una situazione davvero particolare… Non a caso ci sono stati peraltro degli strascichi giudiziari.

Anche il Messina ha necessità di ripartire: “Spero che il cambio societario porti un po’ di entusiasmo. Chi investe risorse in un progetto sportivo ha bisogno del supporto della piazza. La nuova proprietà è attesa da un lavoro molto pesante e ha pochi giorni a disposizione. Soltanto a fine agosto saprà se sarà o meno ai nastri di partenza della Lega Pro…”. Ultima battuta su chi è in procinto di lasciare e chi invece dovrebbe accomodarsi in panchina: Lo Monaco? Non ci ho mai lavorato. Mi auguro che possano essere soddisfatte entrambe le parti e che si possa finalmente iniziare a lavorare. Di Napoli? L’ho già incrociato in altre società e conosco qualche componente del suo staff. Peraltro la conoscenza era già indiretta per via della sua fama”.

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