Seconda conferenza stampa stagionale per il tecnico del Messina Sasà Sullo, che ha esordito commentando il confortante esordio con la Juve Stabia: “A Castellammare è stata una partita equilibrata, che poteva anche finire 3-2 per loro. Sul campo sapremo se ci ha trasmesso qualcosa dal punto di vista psicologico. Gli allenamenti in settimana sono andati bene. È sempre meglio vincere che perdere. L’impatto che avremo sulla partita non dipende dalla gara precedente”.
Rispetto a molte altre contendenti, l’Acr parte con grande ritardo, che sta cercando di recuperare: “Siamo partiti da zero il 6 agosto, senza neanche un calciatore, ma in poco tempo il mio direttore sportivo ha fatto un gran lavoro che però non basta, manca ancora qualcosa che permetta a questi ragazzi di poter crescere ancora di più. Il nostro percorso davanti è lunghissimo. Basti pensare che io, da primo allenatore, ho fatto soltanto 25-30 partite e devo ancora dimostrare, così come devono dimostrare anche la maggior parte di questi calciatori. Parlare adesso di obiettivi mi sembra fuori luogo”.
La possibile disputa del derby con il Palermo in campo neutro un ostacolo in più: “Probabilmente partiremo con tre trasferte, le difficoltà sono enormi. Veniamo da un anno di calcio finto, senza pubblico. Per cui non subiremo l’eventuale disputa del derby in trasferta ma cambia tanto dal punto di vista logistico. L’obiettivo è diventare squadra prima possibile, attraverso il lavoro di tutti e il voler mettersi in discussione. Lavoro tutte le settimane per vincere le partite ma pretendo che questa squadra venga aiutata anche mettendo a disposizione una casa dove allenarsi e non facendo giocare in trasferta la prima partita anziché in casa. Non dimentichiamo che siamo il Messina e portiamo il nome della città. Qua non è questione di Sasà Sullo o Christian Argurio. Pretendiamo quindi che tutti vogliano raggiungere i risultati”.
Il primo avversario è molto esperto e non soltanto per la presenza di otto over 35 in rosa al fianco di tanti under con cui punta a fare minutaggio: “La Paganese fa da sedici anni di fila questa categoria, hanno degli obiettivi precisi e un allenatore che io stimo tantissimo, le sue squadre mi sono sempre piaciute. Anche Lello Di Napoli ha fatto da vice ed ha poi scelto di diventare primo allenatore come me. In un piccolo centro hanno fatto tanti anni di serie C, ora hanno aggiunto giocatori di grande esperienza ai giovani da valorizzare”.
Il tecnico ha anche fatto le carte a un campionato che si annuncia competitivo e livellato: “Avellino, Bari, Catanzaro e Palermo hanno rosa e budget superiori. L’Andria è interessantissima. La Turris è una bella squadra con tre attaccanti di livello. Latina, Monterosi e Picerno potrebbero puntare sull’entusiasmo. Monopoli e Potenza sono in C da anni”.
Il tecnico peloritano ha chiarito che non “ama parlare dei singoli. Adorante? Deve sfruttare un gruppo che sta crescendo, in una piazza in cui si respira un’aria buona in tema di attaccanti, che qui hanno fatto sempre bene. Deve dare il massimo, da solo non può andare da nessuna parte”. Inevitabile un riferimento al mercato che sta per chiudersi: “Con Milinkovic e altri due acquisti di spessore alzeremo il livello”.