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Sullo: “Dopo il 2-1 ci siamo liquefatti. Un allenatore è sempre in discussione”

Non cerca più alibi il tecnico del Messina Sasà Sullo, dopo il sesto ko nelle ultime sette uscite tra campionato e Coppa Italia: “Dovremmo stare zitti e lavorare di più e meglio. È l’unica cosa che ci può portare fuori da un momento del genere. Per ottenere i risultati bisogna dare di più. Nel secondo tempo dopo averla pareggiata paradossalmente eravamo partiti meglio. Poi il gol ci ha liquefatto, è la parola giusta. Dobbiamo prenderci i fischi e le critiche, che sono giuste”. 

Russo
Russo prova a farsi spazio (foto Paolo Furrer)

Inevitabile quindi chiedere all’ex centrocampista se crede che la sua panchina sia destinata a saltare: “Non devo essere io a rispondere. L’allenatore è sempre in discussione. Non godo di grandissimi favori in questo momento. Amo i colori del Messina e quindi mi sarei sentito in bilico anche se avessi vinto sempre. È stata una scelta importante tornare qua, ho voglia di lavorare e c’è anche un certo sentimento che mi spinge a fare di più. Sono ancora più deluso verso me stesso”. 

A pesare i consueti errori, che spiegano le 21 reti subite in appena dieci gare ufficiali: “Ogni volta arrivano in una situazione differente. Non abbiamo le caratteristiche per buttare il pallone avanti e accorciare. Siamo stati costruiti per fare un altro gioco. O si cambia modalità di gioco o si devono limitare gli errori”. 

Borghetto
L’uscita sicura di Borghetto (foto Paolo Furrer)

Soltanto tre i gol realizzati nella ripresa, ma per Sullo non è un fattore determinante: “Rappresentano il 30% del totale, non credo sia quello il problema. Dal punto di vista fisico la squadra inizia a stare bene, è più un problema di testa. Abbiamo giocatori brillanti, che tendono a partire bene e quindi forse per questo segniamo di più nel primo tempo”.

Per Fofana è il secondo svarione in due gare, ma l’ex vice di Ventura si assume la paternità delle colpe: “Mi rimprovero tante cose. La responsabilità è del tecnico, non è mai colpa o merito del singolo giocatore. Non ci sono problematiche individuali: la squadra vince, l’allenatore perde. Devo trovare la strada giusta che ci consenta di non commettere più questi errori”.

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