Sabato 22 Agosto presso la chiesa della SS. Trinità, Monforte San Giorgio ha celebrato il compianto cantautore Salvatore Trimarchi in una Serata da ricordare. Presente il Sindaco Giuseppe Cannistrà, che ha voluto fortemente questo momento, e la famiglia di Trimarchi. Direttore artistico e conduttore d’eccezione Filiberto Ricciardi che, a distanza di 45 anni dal grande successo di In fondo al viale, canzone dedicata a Messina, nata dall’estro artistico di un giovane Trimarchi in attesa del tram alla fine del Viale San Martino dopo il consueto schitarrare tra compagni di musica in un bar della città, sente il desiderio di lavorare ancora una volta con Salvatore, di “farci un evento insieme”.
Come ai vecchi tempi, come successe quando Salvatore con pochi spiccioli e “un bagaglio pieno di sogni” ebbe il coraggio di lasciare la Sicilia con un biglietto di sola andata con destinazione Roma per ottenere qualche ingaggio e finire a fare da faro, per stessa ammissione di Ricciardi, per tutti i musicisti che sognavano un disco che scalasse le hit parade. Così l’ex voce dei Gens ha introdotto una scelta di pezzi-chiave dell’immenso repertorio del grande poeta messinese, accompagnati da un commento video, non mancando di rivolgersi allo stesso Salvatore, per sottolineare come il suo patrimonio di parole e musica, il suo esempio di vita tra libertà, coraggio e poesia non sono morti né mai moriranno, se sapremo farli nostri e trasmetterli. Serata magica, quindi, “Semplicemente Poeta”, malgrado il rischio pioggia: un pubblico trasbordante, commosso, coinvolto e attento, un succedersi di momenti performativi inediti, come l’interpretazione di Leggiadra, incisa da Gianni Davoli, con i movimenti aggraziati di Silvia Chiara e le coreografie di “Lula Centro Danza”. O la mitica In fondo al viale con la splendida “voce bianca” del dodicenne Giuseppe Milazzo, tenero e fiero, emerso dal “Village music lab.” del maestro Vincenzo Capasso, che ha dato il via alla serata.
A seguire una passerella di cantanti giovani e meno giovani, tutti ad interpretare pezzi del cantautore anche meno noti. Con la cornice musicale frutto degli strumenti di Giovanni Sciotto (chitarra), Natale Balducci, detto Baldo (chitarra), Giuseppe Cirino (violino) – che ci hanno rifatto ascoltare Resta insieme a noi e Oh stella -, Francesco Vadalà (tastiera), Pippo Adorno e Stefano Sgrò (batteria), Roberto Villari (basso), Renato Villari (chitarra elettrica), a cui si deve una magistrale interpretazione per sola chitarra elettrica di E passa u tempu. Abbiamo ascoltato anche Sono una donna, scritta espressamente per la cantante Nuccia La Cara e dalla stessa interpretata, l’irridente strale Miricani, cantato con la consueta grinta da Valeria Rigano, e ancora, Cussì, tradotta e interpretata da Ivana Alicò, e Noi due insieme, cantata da Carmen Cosenza ed incisa da Orietta Berti nel 73’, quarto posto a Canzonissima. Ma l’interprete che più ha incantato il pubblico è stata forse la giovanissima Adriana Giuffrè, che ha proposto con voce d’usignolo e modi spontanei l’indimenticabile E se solo. Altri due classici, Stasera ho una donna pure io e Non arrenderti mai, sono stati interpretati rispettivamente da Francesco Vadalà e Stello Rodilosso. Nell’epilogo, ancora una chicca: Ricciardi, tenore da un trentennio, accenna una strofa di E vui durmiti ancora, canzone cara anche a Trimarchi. Infine, non potevano certo mancare Figghiu di ‘stu mari e Jo spirito libero, probabilmente i due testamenti poetici più importanti del cantautore: la prima offerta al pubblico in un intenso cantato-declamato da Vadalà e la seconda interpretata coralmente da tutti i cantanti e i musicisti della serata. Il Comune, nella persona del Sindaco, ha manifestato la ferma volontà di ricordare Salvatore Trimarchi ogni anno.