Gli annunci sul nuovo allenatore e sulla sede del ritiro sono stati per il momento “congelati”. Le priorità dell’ACR Messina – fanno sapere dall’entourage del presidente Pietro Sciotto – sono rappresentate infatti dalla strutturazione societaria e dalla predisposizione della domanda per l’eventuale ripescaggio in serie C.
La richiesta di una doppia fideiussione, introdotta proprio dalla stagione 2018/2019, non ha infatti scoraggiato il massimo dirigente peloritano, che ha già avviato la predisposizione di tutti gli incartamenti necessari, nel caso in cui uno spiraglio dovesse aprirsi davvero. L’impresa è ardua, perché la mancata disputa dei playoff ha escluso i peloritani dalle graduatorie. Gran parte delle aventi diritto potrebbe però rinunciare per via dell’innalzamento dei costi e delle somme da impegnare, superiori al milione di euro.
Senza contare un fatto ulteriore, ovvero la disputa obbligatoria dei campionati Berretti, Allievi e Giovanissimi Nazionali, che incidono per circa altri 150mila euro, tra trasferte e allestimenti degli organici. Una fattispecie regolamentare che ad esempio non era in vigore quando in Lega Pro militava il Milazzo passato da Lo Monaco a Peditto, che rinunciò alle serie giovanili per non erodere un budget già non all’altezza.
Priorità, dicevamo, anche alla strutturazione societaria con nuove figure. Ed in tal senso, secondo indiscrezioni, all’ACR viene affiancato Lello Manfredi, già presidente e direttore generale di un club che ha provato più volte a salvare dal baratro nel corso dell’ultimo decennio. Con la macchia rappresentata dall’ultima parentesi Proto, la società non iscritta in C e gli abbonamenti prima messi in vendita e poi di fatto annullati. A proposito, a sentire i vecchi dirigenti, soltanto 25 tifosi su circa 1600 attenderebbero ancora il rimborso di quella tessera.
Sembra già conclusa, viceversa, l’avventura in riva allo Stretto del direttore sportivo Carmelo Rappoccio. Nonostante l’annuncio delle scorse settimane, il dirigente calabrese non avrebbe mai sottoscritto alcun accordo con l’ACR e dopo la rinuncia a Ciccio Cozza la sua posizione sembra ormai compromessa. Una storia che si ripete, verrebbe da dire, dal momento che anche l’estate scorsa presidiò a più riprese il ritiro estivo in Sila e assistette ad alcune gare del Messina in Calabria, senza però mai ratificare l’accordo con la società di Pietro Sciotto. Che dovrebbe quindi fare a meno della sua figura, una volta per tutte.
Per la panchina resta in pole Peppe Raffaele, che verrebbe affiancato ancora una volta da Salvatore Grasso, nella qualità di responsabile dell’area tecnica, che sarebbe completata da allenatore in seconda, preparatore atletico e preparatore dei portieri. Sul fronte ritiro, numerosi i sopralluoghi effettuati dai dirigenti giallorossi. Patti sembra rappresentare ora la sede preferita.