Si registrano consistenti progressi nella trattativa in corso d’opera tra l’attuale proprietà dell’ACR Messina e una cordata laziale interessata a rilevare una fetta consistente del pacchetto azionario del club. I quattro soci hanno raggiunto infatti un’intesa di massima e sottoscritto una lettera di intenti, trasmessa poi ai potenziali acquirenti. L’accelerazione è stata imposta anche dalla volontà di rituffarsi sul mercato, per completare la rosa.
Bocche cucite da parte di Pietro Gugliotta e Giovanni Carabellò, rappresentanti dei potenziali acquirenti, che non hanno peraltro ancora rivelato ufficialmente la loro identità. Un commento lo concede invece il presidente Natale Stracuzzi, apparso fiducioso sull’imminente fumata bianca: “Siamo vicini a un accordo. Dobbiamo soltanto definire alcuni dettagli. Siamo più sereni e confidiamo presto di potere parlare esclusivamente di calcio giocato”.
L’avvicinarsi delle scadenze economiche rappresenta da qualche stagione un passaggio chiave per molti club di Lega Pro, chiamati a onorare gli impegni (entro metà settembre vanno versate altre tre mensilità ai tesserati) per evitare le temute penalizzazioni, che nell’ultima annata hanno colpito praticamente una società su due nel girone C e che precludono anche l’accesso a eventuali ripescaggi.
Stracuzzi è un po’ infastidito dalle continue voci alimentate dalla stampa: “Siamo stanchi di dovere concentrarci ogni bimestre su aspetti che riguardano la società e la sua sostenibilità economica. Speriamo di potere pensare presto soltanto alle partite di campionato, anche perchè il 28 agosto, tra poco di più di due settimane, è previsto l’esordio ufficiale”. Il massimo dirigente non ha voluto comunque aggiungere alcun dettaglio in merito alla natura dell’accordo in corso d’opera, probabilmente anche per non pregiudicare la riuscita dell’operazione.
L’Antares, società che fa riferimento a Pietro Gugliotta, dovrebbe rilevare almeno il 30% delle quote precedentemente in possesso di Natale Stracuzzi e Piero Oliveri. I due principali soci, che detengono rispettivamente il 48% e il 40% del totale, rilevato all’atto del passaggio di consegne con Pietro Lo Monaco, manterrebbero comunque la maggioranza. Nino Micali, che ha fatto da interlocutore tra le varie anime della società, dopo le recenti incomprensioni sulla nomina del dg Giovanni Villari, conserverebbe il suo 2%.
L’Anteres salirebbe così al 40%, che girerebbe poi quasi totalmente ai nuovi soci. Per ottenere un terzo del pacchetto azionario, la cordata laziale verserebbe subito 250.000 €, utili per fronteggiare buona parte delle spese all’orizzonte. Una valutazione significativa se si pensa che l’8 agosto 2015, quindi proprio un anno fa, Lo Monaco cedette l’intero pacchetto azionario per 173.000 €. Anche se l’auspicio della piazza è che l’ennesimo rimescolamento possa anche garantire maggiori prospettive al club. Che vanta già un mezzo record, certificato dalle visure camerali, con tredici trasferimenti di quote già conclusi in appena sette anni di vita.