Se le precedenti manifestazioni d’interesse erano state respinte, questa volta la trattativa per il “potenziale accordo di cessione del capitale sociale dell’ACR Messina” è scattata ufficialmente. A sancirlo il comunicato stampa congiunto diramato dalle due parti, che però hanno preferito non rilasciare ulteriori dichiarazioni, anche in virtù di un vincolo di riservatezza sottoscritto da entrambe.
Al faccia a faccia erano presenti il presidente Natale Stracuzzi, i soci Piero Oliveri e Nino Micali e l’imprenditore ennese Franco Proto, affiancato dall’ex direttore generale giallorosso Lello Manfredi e dal consulente Fabio Formisano. Anche l’altro socio Pietro Gugliotta è stato aggiornato costantemente sull’andamento dell’incontro.
“È stato costituito, per il tramite dei relativi consulenti, un gruppo di lavoro comune che avrà come scopo la valutazione di tutte le opzioni possibili per il potenziamento del club”, si legge nella nota. I potenziali acquirenti ritengono necessari degli approfondimenti, che verranno condotti nei prossimi giorni. Nel corso della prossima settimana l’avvocato Giovanni Villari, che assiste l’ACR, dovrebbe trasmettere alla controparte i documenti contabili richiesti. L’ultima settimana di settembre potrebbe coincidere invece con l’eventuale ratifica dell’accordo.
Sul tavolo c’è sempre la cessione dell’intero pacchetto azionario, che porterebbe a un’uscita di scena dell’attuale compagine dirigenziale, a tredici mesi dal passaggio di consegne con Pietro Lo Monaco. Non è un mistero invece che gli attuali soci avrebbero preferito invece un avvicendamento graduale, da completare magari al termine della stagione agonistica appena scattata.
Chiaramente, per farsi da parte, l’attuale proprietà chiede un corrispettivo più sostanzioso rispetto a quelli prospettati in precedenza, che possa coprire le somme già investite e quelle anticipate da chi gestisce attualmente il club. Stracuzzi e soci hanno ribadito infatti di avere abbattuto il monte debitorio anche oltre il milione e 200mila certificato dal bilancio chiuso a dicembre 2015, grazie a transazioni con creditori e fornitori definite negli ultimi mesi.
Nei giorni scorsi era stato lo stesso Proto a chiarire che la contropartita non sarebbe stata vincolata all’eventuale promozione in B, da ottenere successivamente sul campo. Secondo indiscrezioni, che non trovano conferma considerato il silenzio mantenuto dalle parti, i potenziali acquirenti sarebbero pronti ad alzare la posta almeno fino a 200-250mila €, che però coprirebbero soltanto in parte le aspettative della controparte. L’analisi dei documenti che verranno trasmessi ai consulenti del gruppo acquirente chiarirà una volta per tutte i contorni economici dell’operazione.
In attesa delle valutazioni contabili e dell’evolversi della trattativa, l’auspicio è che ci si possa concentrare al più presto soltanto sul campo. Le distrazioni non fanno bene a un Messina che è già incerottato e alle prese con un calendario che ha mostrato subito una coperta troppa corta, dopo le rivoluzioni estive. E lunedì al “Franco Scoglio” sarà di scena il Foggia, a punteggio pieno dopo quattro giornate.