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Stracuzzi: “Sono il primo a soffrire. Critiche legittime, presto incontrerò i tifosi”

Missione romana, presso il Tribunale Civile, per il presidente del Messina Natale Stracuzzi. Nei locali della struttura che sorge sul viale Giulio Cesare il nuovo legale Alessio Robberto, già in forza all’ACR tra il 2012 e il 2015, ha difeso le ragioni del club, che contesta il pagamento richiesto da un procuratore sportivo, in merito al contratto relativo ai diritti di immagine di Arturo Di Napoli, all’epoca ancora calciatore, nel corso della gestione Di Mascio-Di Lullo (stagione agonistica 2009/2010). Uno dei tanti grattacapi ereditati dalle precedenti gestioni.

Tribunale Civile di Roma
Missione romana per il massimo dirigente, chiamato a risolvere una delle tante grane ereditate dalle precedenti gestioni

Al massimo dirigente abbiamo chiesto un commento sulla dura presa di posizione dei gruppi del tifo organizzato, che per la prima volta contestano apertamente la sua gestione e hanno chiesto un faccia a faccia con la proprietà: “Sono molto amareggiato per tutto quello che è accaduto e per i risultati negativi. Sono il primo a soffrire, sono prima tifoso che presidente. Ero a Roma per un processo, non appena rientrerò in sede fisseremo una data per l’incontro”.

Fino a venerdì Stracuzzi sarà in Romania per precedenti impegni di lavoro ma nel week-end, o al massimo all’inizio della prossima settimana, potrà tenersi il confronto con i gruppi organizzati: “Ci confronteremo con i tifosi. Abbiamo sempre lavorato per il bene del club, anche se a volte abbiamo sbagliato. La tifoseria ci ha sempre accompagnato, anche se quest’anno gli abbonamenti si sono ridotti sensibilmente. Hanno diritto a contestare noi o le scelte tattiche, anche se domenica abbiamo offerto una buona prestazione. Fa parte del gioco”.

Natale Stracuzzi
Il presidente del Messina Natale Stracuzzi

Il ko di Catania alimenta ovviamente l’amarezza per un avvio di stagione da horror, logica conseguenza degli stravolgimenti estivi: “Quando si perdono partite così rimane l’amaro in bocca e non si trovano giustificazioni. La responsabilità me la devo assumere io, che mi sento però un capro espiatorio. Sono stati commessi errori nel recente passato, ma abbiamo anche fatto cose eccellenti. Le critiche sono giuste purché non si vada oltre un certo limite: non bisogna ledere l’onorabilità, il rispetto e la dignità delle persone, che vengono prima di tutto il resto”.

Il massimo dirigente non vuole comunque arrendersi: “Non bisogna dimenticare da dove si è partiti. Siamo tra i professionisti proprio perché abbiamo compiuto dei sacrifici, andando al di là delle nostre disponibilità. A più riprese ci è stato detto che non avevamo le forze economiche per andare avanti ma passione e amore ci hanno portato a investire ingenti risorse. Ci rimboccheremo le maniche per riportare il Messina più in alto in classifica, dove gli compete”.

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