Il Messina è andato al di là delle previsioni della vigilia, nonostante l’innegabile calo subito dalla squadra. Il bilancio tracciato dal presidente Natale Stracuzzi è quindi lusinghiero: “Abbiamo avuto una flessione, fisiologica per via della mancata preparazione estiva. Non ci ha aiutato neppure il processo nel quale è imputato il mister, che non ha potuto seguire molti allenamenti. Tirando le somme, vedo il bicchiere pieno: la squadra ha mostrato un buon gioco, i ragazzi sono sempre stati propositivi e si sono amareggiati per gli ultimi risultati negativi, Benevento su tutti”.
Quel 5-0 il massimo dirigente non è riuscito a digerirlo, tanto da esternare duramente su Facebook il suo malcontento nei confronti di Berardi, poi rientrato: “Siamo stati umiliati. E quella reazione, per quanto eclatante, è frutto della rabbia accumulata. In rosa abbiamo comunque uomini e professionisti che si sono rimboccati le maniche. Troppe voci poi ci hanno condizionato prima di quella partita. Alla vigilia siamo stati avvisati in merito a flussi anomali di giocate. Abbiamo denunciato il fatto alla Procura Federale ed avvisato staff tecnico e giocatori. Tutto questo ha influito negativamente”.
Eppure il patron considera fisiologica qualche uscita a vuoto: “Anche le grandi del torneo hanno compiuto dei passi falsi. La Casertana ha perso con la Fidelis Andria, che noi abbiamo battuto a domicilio. Ed il Lecce ha perso punti con il Martina, superato nettamente al San Filippo. Il calcio in fondo è anche questo”.
Il traguardo della permanenza è a portata di mano: “Dobbiamo raggiungere al più presto quota 38 punti, poi proveremo a toglierci qualche soddisfazione in più. Avevamo programmato realisticamente un torneo di medio-bassa classifica ed invece siamo già nella parte alta. Davanti ci sono formazioni più attrezzate, allestite con budget enormi. Avere evitato la D è stato un primo trionfo e questo settimo posto, pensando a come siamo partiti, rappresenterebbe la vittoria di tutti: mister, ds, dg, proprietà e squadra”.
Nel prossimo biennio il Messina potrà tentare l’assalto alla cadetteria: “Il nostro programma triennale imponeva la necessità di stabilizzarsi in Lega Pro, mettendo della fondamenta solide, per poi puntare alla B dal 2017/18. Considerato che abbiamo bruciato le tappe, potremo magari farci un pensierino già l’anno prossimo. Anche per questo abbiamo bloccato con largo anticipo elementi importanti come Giorgione, Martinelli, Burzigotti e De Vito. A breve confidiamo di fare altrettanto con Fornito”.
Gli ultimi giorni di mercato vedranno anche il Messina protagonista: “Argurio è già a Milano, vogliamo assicurarci due o tre innesti. Disputando un girone di ritorno più vivace potremmo ottenere in anticipo la tranquillità che è necessaria per programmare il prossimo anno già da giugno. Vorremmo lanciare anche la campagna abbonamenti con largo anticipo, per passare dalle attuali 1.650 tessere ad un numero molto più consistente. Toccare quota 3.000 e garantirsi uno o due sponsor di spessore ci consentirebbe di ingaggiare grandi calciatori e disputare un campionato brillante”.
Stracuzzi rivendica con orgoglio i risultati già centrati: “Abbiamo tirato fuori l’ACR dalla tomba, come Lazzaro. Stiamo continuando ad investire risorse e pagando in anticipo gli stipendi, un vanto non da poco. La società era indirizzata a morte certa ed ora appartiene ai messinesi. Siamo fieri di questo ed a breve avremo sulle maglie anche il marchio del Gal dei Peloritani. L’iter è stato sbloccato, la società ha emesso il decreto ed adesso si attende soltanto l’emissione dei fondi della Regione”.
Come tradizione a Messina, emergono continue indiscrezioni su possibili nuovi soci. Voci che il presidente non vuole alimentare: “Non voglio più pensare a chi potrebbe o vorrebbe entrare in società. Si fanno tanti nomi, ne potrei anche aggiungere altri a quelli già filtrati. Ma lo farò soltanto quando ci saranno degli accordi già sottoscritti. Posso dirvi che un gruppo imprenditoriale svizzero voleva investire sul Messina e dopo le tante chiacchiere su combine ed altri scandali si era tirato indietro. In una successiva telefonata lo stesso interlocutore mi ha detto che hanno riconsiderato la loro posizione e rivalutato la nostra società, che d’altronde all’esterno si sta distinguendo per trasparenza, legalità ed umiltà. Presto avremo un colloquio, perché potrebbero affiancarci con una sponsorizzazione o acquisendo un pacchetto di quote azionarie. Ma fino a quando non vi sarà un’intesa è meglio non alimentare illusioni”.