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Stracuzzi: “La solidarietà è nel nostro DNA. Le multe sono inaccettabili”

In casa Messina non si è ovviamente spenta l’eco rappresentata dalle oltre 18.000 presenze sugli spalti del San Filippo per la gara con il Catania ed il presidente Natale Stracuzzi auspica che non si tratti di un episodio isolato: “Spero anzi capiti ancora. Non si deve fare riferimento soltanto ad un grande appuntamento come il derby, ma ogni domenica la partita deve rappresentare un evento. Continueremo a lavorare anche sul fronte del marketing per attirare tanta gente”.

Curva Sud
La Curva Sud gremita in occasione del derby con il Catania

Il massimo dirigente torna a battere sulla valenza sociale dello sport: “Al di là dell’incasso con sincerità vi dico che il nostro desiderio è quello di coinvolgere la gente, portarla a condividere momenti di gioia e socializzare. Vedere le famiglie, i ragazzi, gli studenti, i bambini entusiasti per avere vissuto due ore spensierate è la più grande soddisfazione. Ogni tanto bisogna scaricare l’adrenalina, anche gridando, senza violenza, nel rispetto dei ruoli e delle regole”.

Il grande spettacolo del San Filippo non è passato inosservato: “Ho ricevuto messaggi di ringraziamento e congratulazioni da gente che non era mai stata allo stadio o ci mancava da dieci anni. Ho sentito anche presidenti di altre società. Un momento straordinario, ma dobbiamo viverlo con normalità”.

Lo striscione relativo ad una delle tante iniziative sposate dall'ACR Messina
Lo striscione relativo ad una delle tante iniziative sposate dall’ACR Messina

La settimana è stata caratterizzata anche da svariate iniziative: “La solidarietà è nel DNA di questa società. Sono messaggi importanti che coinvolgono la gente. Ci stiamo impegnando con altruismo per la lotta al diabete e con Barbera saremo vicini ai disagi. Di fatto chi ha pagato il biglietto o ha acquistato il caffè ha aiutato anche la mensa dei poveri, alla quale sarà devoluto il ricavato della vendita delle maglie del derby che abbiamo messo all’asta”.

La società ha scelto di ricordare anche Tonino Currò: “Ci tenevamo a stare vicini ai parenti di una vittima della violenza. È stata consegnata una targa al fratello perché non bisogna dimenticare chi ha perso la vita per lo sport: mai più si dovrà commettere un errore simile”.

Currò, Stracuzzi e Martorana
La società ha consegnato una targa ricordo al fratello di Tonino Currò

Rinnovato infine l’impegno con l’associazione messinese “Donare è Vita” – Corrado Lazzara Onlus: “Abbiamo voluto in campo la moglie ed il figlio di una persona che ha donato i suoi organi. Il cuore è andato a Gaetano Alessandro, che peraltro ci sta aiutando volontariamente, seguendo la squadra in trasferta”. 

L’impegno della proprietà a sostegno di altre realtà cittadine è testimoniato anche dal supporto ad una squadra femminile di pallamano, l’HC Messana che sfoggia sulle proprie maglie il logo della “Dea Cantieri Navali”: “Abbiamo deciso di supportarli con una sponsorizzazione. Diamo un piccolo contributo anche all’FC Messina di Micali, che di fatto è una nostra realtà satellite”.

HC Messana
La rosa dell’HC Messana al gran completo. Sulla maglie il marchio “Dea”, che fa riferimento a Stracuzzi

L’unica nota stonata è legata alle multe e Stracuzzi sul tema perde il tradizionale aplomb: “Sto cercando di sensibilizzare il comandante della Polizia Municipale per le centinaia di multe che sono state comminate alle auto all’esterno dello stadio e che peraltro non intralciavano il traffico. Non si possono colpire persone che magari hanno pagato a stento il biglietto per la partita. Sentirò anche l’Amministrazione Comunale per cercare di annullare o abbattere l’entità di queste multe. Se passa questo concetto allora si dovrebbero fare multe a tappeto anche nel giorno della Vara… Se non si troverà un accordo la società è disponibile a rimborsare in parte o comunque supportare economicamente tutti quelli che sono stati multati”.

Il presidente non ha digerito neppure la sanzione comminata alla società: “Vorrei dire a chiare lettere ai tifosi di contenersi e di non portare petardi allo stadio. Anzi, si controllino a vicenda. È uno stupido chi li lancia. Quei 2.000 € avremmo potuto donarli a delle famiglie disagiate”.

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